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Giacomo Gandi, nato il 29 giugno 1846 a Saluzzo, nella provincia di Cuneo, Italia, è stato un pittore italiano rinomato per la sua maestria nella pittura di genere. Figlio di un autore di testi agricoli, Gandi ha intrapreso il suo percorso artistico studiando brevemente sotto la guida di Andrea Gastaldi presso l'Accademia Albertina di Torino. Tuttavia, la sua formazione si è presto distaccata dai canoni accademici tradizionali, scegliendo di proseguire il suo apprendimento in modo indipendente attraverso viaggi formativi a Firenze, Roma – dove si stabilì intorno al 1869 – e Parma. Gandi si è distinto per la sua decisione di non frequentare l'Accademia di San Luca a Roma, preferendo invece formarsi con un pittore di cognome Gigi. Questa scelta rifletteva il suo desiderio di seguire un percorso artistico più personale e meno convenzionale. Dopo il 1874, si trasferì a Savigliano, dove si specializzò in pittura di genere e acquerello, realizzando due opere per l'Esposizione Universelle di Parigi nel 1878. La sua partecipazione a esposizioni nazionali a Milano (1872, 1881), Torino (1880, 1884) e Roma (1883), così come la sua presenza costante nelle mostre organizzate dalla Società Promotrice di Belle Arti di Torino dal 1870 al 1896 e in quelle di Genova, Firenze e Napoli, testimonia il riconoscimento e l'apprezzamento del suo lavoro nel panorama artistico italiano dell'epoca. Il successo di Gandi derivava principalmente dalla sua capacità di catturare la vita delle persone comuni attraverso la sua arte, un tema che trovava grande riscontro presso i collezionisti dell'epoca. Tuttavia, verso la fine del XIX secolo, i gusti del pubblico e dei collezionisti iniziarono a cambiare, portando a un declino della popolarità della sua opera. Nonostante ciò, Gandi continuò a dedicarsi alla pittura con impegno e passione, rimanendo attivo nel suo studio di Savigliano fino agli ultimi anni della sua vita, quando una malattia agli occhi lo costrinse a interrompere la sua attività artistica. Morì il 20 settembre 1932 a Savigliano. Tra le sue opere più note si annoverano "In Teatro" (1880, esposta a Torino), "A mosca cieca", "I piccoli giocatori", "Nel parco", "Al quaresimale", "In tavola", "La mamma assente", "La tabacchiera del Nonno", "Chi sarà?", "Un nemico di casa" (1881, esposta a Milano), "Prima confessione", "Pianura", "Ave Maria", "Un nuovo parente" (1883, esposta a Roma), "Sempliciano", e "Un sentiero delle Alpi" (1884, esposta a Torino). Queste opere riflettono la sua abilità nel rappresentare scene di vita quotidiana con una sensibilità e un realismo che parlano direttamente all'osservatore. Gandi è stato insignito del titolo di cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia, un riconoscimento che sottolinea il suo contributo significativo alla cultura e all'arte italiana. La sua eredità artistica continua a essere celebrata e studiata, con le sue opere che sono conservate in collezioni private e musei, testimoniando la sua capacità di catturare l'essenza della vita quotidiana italiana attraverso la sua pittura. La vita e l'opera di Giacomo Gandi rappresentano un capitolo importante nella storia dell'arte italiana del XIX secolo. La sua dedizione alla pittura di genere e la sua capacità di evocare la vita delle persone comuni attraverso la sua arte lo hanno reso una figura di spicco nel panorama artistico del suo tempo. Nonostante le sfide e i cambiamenti nei gusti del pubblico, Gandi ha lasciato un'impronta indelebile, celebrata ancora oggi per la sua autenticità e il suo talento.
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