La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Giuseppe Giani ( Cerano d'Intelvi 1829 - Torino 1885). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Giuseppe Giani, nato il 17 settembre 1829 a Cerano d'Intelvi, una piccola località ora in provincia di Como, e deceduto il 17 dicembre 1885 a Torino, è stato un pittore italiano che ha lasciato un'impronta significativa nel panorama artistico del suo tempo. La sua vita e la sua opera si intrecciano strettamente con la storia dell'Italia dell'Ottocento, un periodo di grandi cambiamenti sociali, politici e culturali. Di umili origini, Giuseppe Giani fu mandato a Milano all'età di dodici anni per guadagnarsi da vivere. La sua passione per l'arte lo portò a frequentare le scuole serali di Brera, ma per cinque anni fu soprattutto un autodidatta. La svolta nella sua vita avvenne quando un ricco omonimo, colpito dal suo talento, decise di sovvenirlo economicamente e di mandarlo a Torino all'Accademia Albertina per completare i suoi studi in modo regolare. Durante il suo soggiorno a Roma, tra il 1852 e il 1854, Giani strinse amicizia con importanti artisti dell'epoca, come Enrico Gamba e Bartolomeo Ardy. Queste relazioni furono fondamentali per la sua formazione artistica e per l'evoluzione del suo stile. Nel 1855, si trasferì a Firenze, dove rimase per un anno prima di fare ritorno a Como. La sua carriera prese una svolta decisiva nel 1860, quando venne nominato professore di pittura all'Accademia Albertina di Torino, città in cui si stabilì definitivamente. All'Accademia Albertina, Giani fu maestro aggiunto al corso del professor Giovanni Ferri e, in assenza di quest'ultimo, resse il corso di pittura per un anno, venendo insignito della croce di cavaliere per le benemerenze reali acquisite durante l'espletamento dell'incarico. La sua attività didattica all'Accademia proseguì fino al 1885, anno della sua morte, come maestro aggiunto al corso di disegno di figura retto da Enrico Gamba. Nel 1860, Giani sposò la figlia del suo benefattore, Giuseppina Giani, e dall'unione nacque sei anni dopo Giovanni, che seguì le orme paterne diventando anch'egli pittore. La famiglia Giani, originaria di Cerano d'Intelvi, ha dato i natali a molti artisti, tra cui scultori e pittori, ma anche imprenditori edili e costruttori, testimoniando una tradizione artistica radicata e poliedrica. Giuseppe Giani espose a tutte le mostre della Promotrice di Torino, dal 1860 al 1885, e il suo migliore lavoro è considerato "La Pia de' Tolomei" (1866). Tra le altre opere di rilievo, spiccano dipinti di carattere storico romantico come "L'arresto di Madame Rolland", acquistata da Re Vittorio Emanuele II; "Linda di Chamonix"; "Margherita Pusterla"; e "Il prigioniero politico visitato dai suoi cari". Fu anche un apprezzato ritrattista, come dimostrano i ritratti di Camillo Cavour, venduto a Londra; di Edmondo De Amicis, e di Vittorio Emanuele II e Umberto I, conservati nel Municipio di Torino. Oltre alla pittura, Giuseppe Giani coltivò l'arte calcografica, dimostrando una versatilità e un'apertura verso diverse tecniche artistiche. La sua opera, caratterizzata da un forte impegno sociale e da una profonda sensibilità umana, riflette le tensioni e le aspirazioni di un'epoca in rapida trasformazione, offrendo uno spaccato significativo della cultura e della società italiana dell'Ottocento.
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