La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Bartolomeo Giuliano ( Susa 1825 - Milano 1909). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Bartolomeo Giuliano, nato il 15 agosto 1825 a Susa e deceduto il 12 aprile 1909 a Milano, è stato un pittore italiano di rilevante importanza nell'ambito dell'arte del XIX secolo, noto principalmente per i suoi ritratti e le scene di genere. La sua vita e la sua opera si intrecciano strettamente con la storia e l'evoluzione artistica dell'Italia dell'epoca, rendendolo una figura emblematica del suo tempo. Giuliano nacque in una famiglia benestante; suo padre era un medico. Questo contesto gli permise di ricevere un'educazione di qualità e di dedicarsi agli studi artistici senza particolari difficoltà economiche. Nel 1832, la famiglia si trasferì a Torino, dove Giuliano iniziò il suo percorso formativo presso l'Accademia Albertina. Qui studiò disegno con Giovanni Battista Biscarra e pittura con Carlo Arienti, due maestri che influenzarono profondamente il suo stile iniziale. Dopo aver completato gli studi nel 1845, Giuliano lavorò nello studio dell'amico e collega Giovanni Battista Arnaud e iniziò a presentare le sue opere alla "Society for Promotion of the Fine Arts". La sua carriera prese avvio con la partecipazione a queste prime esposizioni, che gli fornirono visibilità e riconoscimenti. Nel 1857, dopo aver viaggiato tra la Sardegna e la Toscana, Giuliano fu chiamato a insegnare all'Accademia di Torino come assistente professore di disegno della figura, sotto la guida di Enrico Gamba. Questo incarico segnò l'inizio della sua lunga e fruttuosa carriera nell'insegnamento, che proseguì poi a Milano presso la Scuola Militare Teulié e l'Accademia di Belle Arti di Brera, dove assistette Raffaele Casnedi. Il matrimonio con Federica Gervasoni, anch'ella artista, nel periodo milanese, fu un altro momento significativo della sua vita, segnando l'inizio di una collaborazione artistica e personale di grande importanza. La coppia si trasferì nella pittoresca località di Quarto dei Mille sulla Riviera Ligure, che divenne fonte di ispirazione per molte delle sue opere successive. Giuliano partecipò a numerose esposizioni nazionali e internazionali, tra cui quelle di Firenze, Torino, Milano e Venezia, ottenendo riconoscimenti e consolidando la sua reputazione come artista. Le sue opere spaziavano dai soggetti religiosi ai paesaggi e alle scene di genere, mostrando una notevole versatilità e capacità di adattarsi alle correnti artistiche del tempo, come la Scapigliatura e il naturalismo francese. Nel 1866, creò affreschi allegorici per le lunette della cupola della Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, un'opera di grande prestigio che tuttavia fu sostituita in seguito da mosaici. Questo episodio riflette la transitorietà dell'arte e la continua evoluzione del gusto estetico. Dopo aver abbandonato l'insegnamento, Giuliano si dedicò completamente alla pittura, vivendo tra Milano e la Liguria. Le sue opere di questo periodo, esposte anche all'Esposizione Universale di Parigi del 1878, riflettono un profondo legame con la natura e la vita quotidiana, caratteristiche che lo avvicinarono al verismo. Tra le sue esposizioni più importanti, si ricordano quelle alla Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia e all'Esposizione Nazionale di Milano, dove presentò alcune delle sue opere più significative. La sua arte, influenzata dal movimento della Scapigliatura e dall'opera di Jules Breton, si distingue per la capacità di catturare l'essenza della vita quotidiana e la bellezza del paesaggio italiano. Giuliano morì a Milano all'età di ottantatré anni, lasciando un'eredità artistica di grande valore. Le sue opere sono conservate in importanti collezioni pubbliche e private, e sculture bronzee a sua memoria si trovano all'Accademia di Brera e nel Cimitero Monumentale di Milano. La sua vita e il suo lavoro rimangono un esempio luminoso dell'arte italiana dell'Ottocento, testimoniando la ricchezza culturale e la vivacità dell'epoca in cui visse.
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