La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Francesco Gonin ( Torino 1808 - Giaveno 1889 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Francesco Gonin, nato il 16 dicembre 1808 a Torino e deceduto il 14 settembre 1889 a Giaveno, vicino a Susa, in Piemonte, è stato un artista italiano di rilievo nel panorama dell'arte del XIX secolo. La sua vita e la sua opera si inseriscono nel contesto del Romanticismo, movimento che ha segnato profondamente la cultura e l'arte europea dell'epoca, caratterizzato da un forte interesse per la storia, la natura e le emozioni. Figlio di Giovanni, originario di Luserna San Giovanni in provincia di Torino, e di Sara Castanier, di Ginevra, entrambi di religione valdese, Gonin crebbe in un ambiente familiare culturalmente stimolante. La sua formazione artistica iniziò all'Accademia Albertina di Torino, dove studiò sotto la guida di Giovanni Battista Biscarra e, successivamente, apprese la tecnica della pittura a fresco dallo scenografo del Teatro Regio di Torino, Luigi Vacca, che divenne in seguito suo suocero. La carriera di Gonin fu variegata e ricca di successi. Si distinse non solo come pittore, ma anche come incisore e scenografo, dimostrando una notevole versatilità artistica. Tra i suoi contributi più significativi vi sono le illustrazioni per "I Promessi Sposi" di Alessandro Manzoni, che gli conferirono fama nazionale. Quest'opera, in particolare, evidenzia la sua abilità nell'interpretare con sensibilità e dettaglio le atmosfere e i personaggi del celebre romanzo, contribuendo significativamente alla diffusione dell'immaginario manzoniano. Oltre al lavoro di illustratore, Gonin si dedicò alla decorazione di interni di prestigio, come dimostrano i suoi interventi nel Palazzo Reale di Torino e nel Castello di Racconigi, nonché la decorazione di teatri, chiese e altri edifici pubblici in varie città piemontesi. Le sue opere murali, caratterizzate da un ricco cromatismo e da una vivace espressività, riflettono l'influenza del Romanticismo e la sua capacità di fondere insieme elementi storici, mitologici e naturalistici. Gonin fu anche un apprezzato paesaggista e ritrattista, come dimostrano le sue numerose tele raffiguranti scene storiche, battaglie e paesaggi del Piemonte. Tra i suoi dipinti più noti si ricordano "La difesa del corpo di Patroclo", "Il duello di Achille e Ettore", "La battaglia di Mobaldone" e "Il sacco di Roma". Queste opere, oltre a testimoniare la sua maestria tecnica, rivelano un profondo interesse per la narrazione storica e mitologica, interpretata con un linguaggio pittorico emotivamente coinvolgente. La sua attività di acquafortista e litografo merita una menzione particolare. Gonin fu tra i primi artisti in Italia a sperimentare le potenzialità della litografia, tecnica che gli permise di raggiungere un vasto pubblico grazie alla facilità di riproduzione delle immagini. La sua produzione in questo ambito, incentrata soprattutto su temi storici e letterari, contribuì a diffondere la cultura visiva dell'epoca e a consolidare il suo ruolo di artista poliedrico e innovativo. Francesco Gonin scelse Giaveno come luogo di soggiorno prediletto, dimostrando un legame profondo con il territorio piemontese, che fu fonte di ispirazione per molte delle sue opere. La sua vita e il suo lavoro si inseriscono in un periodo di grande fermento culturale in Piemonte e in Italia, durante il quale l'arte si fece interprete delle tensioni e delle aspirazioni di un'epoca in trasformazione. In conclusione, la figura di Francesco Gonin emerge come quella di un artista completo, capace di esprimersi attraverso diverse tecniche e generi, dal ritratto alla scenografia, dalla pittura storica all'illustrazione. La sua opera, profondamente radicata nel contesto culturale e artistico del suo tempo, continua a essere apprezzata per la qualità tecnica, la ricchezza espressiva e la capacità di evocare con forza e delicatezza il mondo romantico e il paesaggio piemontese.
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