La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Michele Gordigiani ( Firenze 1835 - 1909). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Michele Gordigiani, nato a Firenze il 29 maggio 1835 e deceduto nella stessa città il 7 ottobre 1909, è stato un pittore italiano rinomato principalmente per i suoi ritratti. Figlio di Luigi Gordigiani, un celebre musicista fiorentino, e di Anna Giuliani, discendente di un noto chitarrista e compositore, Michele crebbe in un ambiente culturalmente stimolante che influenzò profondamente la sua formazione artistica. Gordigiani iniziò la sua educazione artistica molto giovane, iscrivendosi all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Qui ebbe l'opportunità di studiare sotto la guida di maestri del calibro di Lorenzo Bartolini, Luigi Mussini, Adolph Sturler e Giuseppe Bezzuoli, quest'ultimo noto per le sue opere storico-romantiche. La sua formazione fu arricchita anche dall'influenza dello scultore Giovanni Dupré, che sostituì Mussini come suo maestro. Durante gli anni della sua formazione, Gordigiani ebbe modo di immergersi nell'ambiente culturale fiorentino, frequentando l'ambiente accademico di tendenza storico-romantica e avvicinandosi alle novità culturali e artistiche provenienti dalla Francia. Questo periodo fu cruciale per la sua crescita artistica, permettendogli di stringere amicizie significative con altri artisti e intellettuali dell'epoca. Nel 1855, Gordigiani iniziò a frequentare il Caffè Michelangiolo, un luogo di ritrovo per artisti e intellettuali, dove conobbe i futuri Macchiaioli, un gruppo di pittori che avrebbero rivoluzionato la pittura italiana con la loro tecnica innovativa. Sebbene Gordigiani rimanesse sempre legato a questi artisti, non adottò mai completamente la loro tecnica pittorica, preferendo invece concentrarsi sul ritratto, genere che gli avrebbe garantito fama e successo. La sua abilità nel ritratto fu riconosciuta e apprezzata fin dai primi anni della sua carriera. Tra i suoi soggetti più noti vi sono membri dell'aristocrazia e della nobiltà europea, tra cui il re Vittorio Emanuele II, la regina Margherita di Savoia, la regina Vittoria e il principe Alberto. Gordigiani ebbe l'onore di ritrarre anche importanti figure letterarie e culturali del tempo, come i coniugi Robert e Elizabeth Browning. Oltre ai ritratti, Gordigiani si dedicò anche alla pittura di genere, alla mitologia e a piccoli studi di paesaggio, sebbene questi lavori non ottenessero lo stesso successo commerciale dei suoi ritratti. La sua partecipazione a importanti esposizioni, come la Seconda Biennale di Venezia e l'Esposizione di Arte e Fiori di Firenze, testimonia tuttavia la sua attività artistica variegata e il suo impegno nel panorama artistico dell'epoca. Nel 1909, Gordigiani si trasferì in America, dove continuò a lavorare come ritrattista, mantenendo la sua reputazione e il suo stile distintivo. Tra i suoi allievi si annoverano artisti come Fosco Tricca, Francesca Magliani, Pompeo Massani e Alfredo Müller, a dimostrazione del suo ruolo influente come maestro e mentore per le nuove generazioni di pittori. Michele Gordigiani morì a Firenze nel 1909, lasciando un'eredità artistica di grande valore. La sua opera è conservata in importanti collezioni pubbliche e private, tra cui la Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze, dove è possibile ammirare alcuni dei suoi ritratti più significativi. La sua vita e la sua opera rimangono un esempio luminoso del talento e della creatività dell'arte italiana dell'Ottocento.
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