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Carl Wilhelm Götzloff nacque il 27 settembre 1799 a Dresda, in una famiglia modesta; era il più giovane di tre figli. Suo padre, Friedrich Adrian Götzloff, lavorava come agente di polizia municipale. La passione per l'arte si manifestò in Carl fin dalla giovane età, portandolo a intraprendere studi formali in questo campo. Dal 1814 al 1821, frequentò l'Accademia di Belle Arti di Dresda, dove ebbe l'opportunità di studiare sotto la guida di maestri del calibro di Caspar David Friedrich e Johan Christian Dahl. Questo periodo formativo fu cruciale per lo sviluppo del suo stile artistico, principalmente incentrato sul paesaggio, genere che gli valse un premio già nel 1820 durante una mostra accademica. La sua carriera prese una svolta significativa quando, grazie a una borsa di studio, Götzloff poté viaggiare attraverso la Germania e la Svizzera, ampliando così i suoi orizzonti artistici e culturali. Questi viaggi furono solo l'inizio di una lunga serie di spostamenti che lo portarono, tra il 1822 e il 1824, a visitare più volte l'Italia e le sue regioni circostanti, luoghi che influenzarono profondamente la sua arte. Fu durante questi anni che Götzloff si trasferì definitivamente a Napoli, nel 1825, dopo aver accompagnato il barone Karl Friedrich Emich von Uexküll in un viaggio in Sicilia e Malta. A Napoli, Götzloff trovò un ambiente culturale vivace e stimolante, che lo vide collaborare con altri artisti come Antonie Sminck Pitloo, Giacinto Gigante e Teodoro Duclère. La sua permanenza a Napoli segnò l'inizio di un periodo di grande produttività e riconoscimenti. Nel 1827, divenne insegnante d'arte del principe Leopoldo I e, nel 1835, fu nominato Pittore di Corte di Ferdinando II, Re delle Due Sicilie. Questi incarichi, uniti alla sua nomina a membro onorario dell'Accademia di Dresda già nel 1825, consolidarono la sua reputazione sia in Italia che all'estero. Tuttavia, Götzloff non dimenticò le sue radici tedesche, tanto che nel 1846 Friedrich Wilhelm IV lo nominò "Agente per le Antichità" per i musei di Berlino, un ruolo che testimonia l'alta considerazione in cui era tenuto. Nonostante il successo, la vita di Götzloff non fu priva di difficoltà. La rivoluzione del 1848 lo costrinse a trasferirsi a Sorrento con la famiglia per sfuggire alle agitazioni politiche. Questo periodo di instabilità lo vide cercare, senza successo, un impiego stabile a Berlino, nonostante l'aiuto di amici influenti come August Kestner. La situazione finanziaria di Götzloff divenne critica nel 1864, quando dovette pagare un riscatto ai banditi per la liberazione del figlio Guido. Questi eventi lo portarono alla povertà, e morì indigente a Napoli il 18 gennaio 1866. La vita e l'opera di Carl Wilhelm Götzloff sono esempi della complessità dell'esistenza di un artista del XIX secolo, diviso tra la ricerca della bellezza attraverso l'arte e le sfide imposte dalle circostanze storiche e personali. Nonostante le difficoltà, Götzloff lasciò un'impronta indelebile nel mondo dell'arte, specialmente per quanto riguarda la pittura di paesaggio, genere che seppe interpretare con sensibilità e maestria uniche. La sua eredità continua a essere celebrata e studiata, testimoniando l'importanza del suo contributo alla storia dell'arte.
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