La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Giovanni Governato ( Saluzzo 1889 - Genova 1951). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Giovanni Governato, noto anche con lo pseudonimo di Cromatico, nacque a Saluzzo, in provincia di Cuneo, il 24 gennaio 1889. La sua vita e la sua arte si intrecciano strettamente con i movimenti culturali e politici che hanno caratterizzato l'Italia e l'Europa nei primi decenni del Novecento, rendendolo una figura di spicco nel panorama artistico del futurismo di sinistra e dell'anarco-futurismo. Dopo aver trascorso l'infanzia a Saluzzo, Governato si trasferì con la famiglia a La Spezia, dove probabilmente iniziò a seguire la sua vocazione artistica. La sua formazione iniziò all'Accademia di Belle Arti di Roma, dove frequentò dal 1905 al 1906, ottenendo importanti riconoscimenti come il secondo premio, medaglia di bronzo, in figura e ornato e, nell'anno successivo, la medaglia di bronzo nel corso di plastica ornamentale. Questi anni romani furono fondamentali per la sua formazione artistica, durante i quali ebbe modo di vivere nella stessa città di artisti come Giacomo Balla, Umberto Boccioni e Gino Severini. Governato si avvicinò inizialmente alla tecnica divisionista, come si può desumere dall'esame di alcuni suoi dipinti caratterizzati da un deciso effetto cromatico. Tuttavia, la sua arte si evolse rapidamente, abbracciando le nuove correnti che stavano emergendo in quel periodo. Partecipò al primo conflitto mondiale, esperienza che influenzò profondamente la sua visione del mondo e la sua arte. Al suo rientro dalla guerra, Governato partecipò a numerose manifestazioni pittoriche che lo portarono ad aderire al movimento futurista. Nel 1920, fondò il "Gruppo della Zimarra" insieme ad altri giovani pittori ed intellettuali, adottando lo pseudonimo di "Cromatico" per il suo senso del colore. Questo gruppo si caratterizzava per la volontà di esplorare nuove forme espressive e di rompere con la tradizione artistica del passato. Governato divenne un esponente di spicco del futurismo di sinistra, specificamente dell'ala anarchica denominata anarco-futurismo. Iniziò il suo iter artistico come xilografo della rivista "L'Eroica", diretta da Ettore Cozzani, e partecipò alla formazione del gruppo artistico della "Zimarra". In questa fase, iniziò anche a produrre disegni e raffigurazioni artistiche per svariate riviste anarchiche, come "Iconoclasta!" di Pistoia, "Il Proletario" di Pontremoli, "Anarchismo" di Pisa, "Vespro anarchico" di Palermo e "Il Libertario" della Spezia. Nel 1921, a Pistoia, insieme a Tintino Rasi e Renzo Novatore, Governato diede vita a "Vertice", rivista anarco-futurista dal chiaro sottotitolo "Rivista anarchica e di pensiero". Questa pubblicazione si prefiggeva l'obiettivo di unire e dare voce a "liberissimi scrittori e artisti spregiudicati" riuniti intorno all'ideale di "Forza Bellezza-Audacia". Nello stesso anno, espose le sue opere a Parigi alle gallerie Reinhardt, accanto a figure di spicco del futurismo come Balla, Boccioni, Depero, Trampolini e Russolo. La sua vita fu segnata anche da momenti di tensione con il regime fascista. Fu imputato, incarcerato e processato per favoreggiamento verso il poeta ligure antifascista Renzo Novatore, ma fu assolto grazie a una magistrale difesa durante il processo alla Spezia. Ricevette durante il processo la solidarietà da parte di Tommaso Marinetti, nonostante le divergenze politiche. Dopo essere stato prosciolto dall'imputazione, Governato abbandonò la politica attiva e si trasferì a Genova, dove continuò a esprimere la sua vena artistica attraverso la pittura, la scultura, l'incisione e la sperimentazione di nuovi linguaggi assemblando nelle sue opere materiali diversi. La sua mostra più prestigiosa fu a Parigi, dove la Galleria Reinhardt lo ospitò insieme ad altri grandi nomi del futurismo. Giovanni Governato morì a Genova il 28 maggio 1951, lasciando un'eredità artistica di grande valore, testimone di un periodo di intensi cambiamenti culturali e politici. La sua opera continua a essere studiata e apprezzata per la sua capacità di fondere insieme arte, politica e innovazione.
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