La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Gerolamo Induno ( Milan 1827 - 1890). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Gerolamo Induno, nato a Milano il 13 dicembre 1825, è stato un pittore e patriota italiano, noto soprattutto per le sue scene militari e per il suo contributo al Risorgimento, il movimento di unificazione italiana. Ultimogenito di Marco e Giulia Somaschi, Gerolamo crebbe in un ambiente che favoriva l'arte, dato che anche suo fratello maggiore, Domenico, era un artista di rilievo. La loro collaborazione artistica fu significativa e spesso lavorarono insieme. La formazione artistica di Gerolamo iniziò all'Accademia di Brera, dove studiò sotto la guida di Luigi Sabatelli dal 1839 al 1846. Durante questo periodo, si dedicò principalmente al ritratto e alla pittura di genere, ma la sua prima mostra nel 1845 rivelò già un interesse per i temi storici e patriottici, con una scena tratta da "I Promessi Sposi" di Alessandro Manzoni. La vita di Gerolamo fu segnata da un forte impegno civile e militare. Partecipò attivamente alle Cinque Giornate di Milano nel 1848, un'insurrezione contro il dominio austriaco, e successivamente si arruolò nella difesa della Repubblica Romana contro l'esercito francese nel 1849. Durante questo conflitto, si distinse per il suo coraggio, venendo ferito gravemente e ricevendo la nomina a sottotenente. Dopo il periodo rivoluzionario, Gerolamo tornò alla pittura, ma la sua esperienza bellica influenzò profondamente il suo lavoro. Durante la campagna di Crimea del 1854-1855, servì con i Bersaglieri di Alessandro La Marmora e realizzò numerosi schizzi che poi trasformò in dipinti e litografie. Queste opere, tra cui una rappresentazione della Battaglia della Cernaia, furono acquistate da Re Vittorio Emanuele II. Il suo impegno per l'Italia continuò e nel 1859 si unì ai Cacciatori delle Alpi, guidati da Giuseppe Garibaldi, e fu riconosciuto come il pittore ufficiale del Risorgimento. Le sue opere di questo periodo riflettono gli eventi e gli eroi nazionali, contribuendo a costruire l'immaginario collettivo dell'unificazione italiana. Gerolamo Induno non si limitò però alla pittura storica e militare. Dopo l'unificazione dell'Italia, il suo interesse si spostò verso scene di genere del XVII secolo e iniziò ad esporre in varie città europee, tra cui Vienna, Parigi, Londra e Anversa. Tra i suoi lavori più noti di questo periodo ci sono "La partita a scacchi" del 1881 e "La Valanga" del 1886. Nonostante la sua salute cagionevole, Gerolamo continuò a lavorare fino alla fine della sua vita. Morì a Milano il 18 dicembre 1890, dopo una lunga malattia. Tra i suoi allievi si annovera Giacomo Mantegazza, che continuò la tradizione pittorica del maestro. Le opere di Gerolamo Induno sono caratterizzate da un realismo minuzioso e da una sensibilità emotiva che riflette il suo impegno civile e la sua partecipazione diretta agli eventi storici del suo tempo. La sua pittura, spesso incentrata su temi familiari e affettivi, mostra un passaggio allo stile della maturità artistica, dove i disegni fatti sul campo di battaglia si trasformano in quadri di grande impatto emotivo. Tra i suoi dipinti più significativi si ricordano "Il Grande Sacrificio" (1860), "Triste Presentimento" (1862) e "La Filatrice" (1863), che sono esempi della sua abilità nel rappresentare la vita quotidiana con una lente storica e patriottica. Queste opere sono conservate in importanti gallerie d'arte, come la Pinacoteca di Brera a Milano e la Galleria d'Arte Moderna a Genova. La figura di Gerolamo Induno è stata oggetto di riscoperta e valorizzazione nel corso degli anni, con mostre e studi che hanno messo in luce il suo contributo all'arte italiana dell'Ottocento e il suo ruolo nel contesto del Risorgimento. La sua arte, che cantò con i colori la primavera della patria, rimane un testimone prezioso di un'epoca di grandi cambiamenti e di fervore nazionale.
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