La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Angelo Inganni ( Brescia 1807 - Gussago 1880). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Angelo Inganni fu un pittore italiano nato il 24 novembre 1807 a Brescia, in una famiglia di artisti. Suo padre, Giovanni Battista Bartolomeo, era un pittore di prospettiva, e Angelo iniziò a imparare l'arte insieme al fratello maggiore Francesco, collaborando con lui nella realizzazione di decorazioni a fresco fin dalla giovane età. La sua formazione artistica fu quindi radicata in un ambiente familiare che valorizzava e praticava l'arte pittorica. Durante il servizio militare, Inganni si distinse come disegnatore e ritrattista, tanto che il Maresciallo Radetzky notò il suo talento e lo fece ammettere all'Accademia di Belle Arti di Brera nel 1833. La sua partecipazione alle esposizioni della Brera dal 1834 al 1859 lo vide presentare una vasta serie di vedute urbane di Milano, nelle quali catturava con precisione i dettagli architettonici e inseriva figure di persone reali. Questo nuovo approccio alla pittura prospettica riscosse un grande successo sia presso il pubblico che la critica, come dimostrato da numerose commissioni prestigiose, inclusa una dall'imperatore austriaco nel 1839. Inganni espose vedute di varie città italiane in mostre nazionali e internazionali. Fu soprattutto negli anni '50 dell'Ottocento, dopo il suo ritorno a Brescia, che iniziò a produrre opere di genere ispirate alla tradizione fiamminga, con nuovi soggetti tratti dalla vita rurale e sorprendenti effetti di luce. Lavorò anche come affreschista, decorando le chiese di San Marco e San Carlo a Milano e la chiesa parrocchiale di Gussago. Nel 1856, tre anni dopo la morte della sua prima moglie, sposò Amanzia Guérillot, sua allieva e modella di lunga data, che era di ventuno anni più giovane. La coppia si stabilì vicino a Gussago e spesso collaborò su tele e lavori decorativi di piccole dimensioni. Inganni morì a Gussago nel 1880. La produzione giovanile di Inganni è poco nota, ma si sa che dopo la morte della madre si mantenne eseguendo ritratti, affreschi e pitture sacre. La sua opera si caratterizzò per la capacità di ritrarre con vivacità e arguzia i soggetti pittorici, spesso con uno spirito umoristico e acuto. Fu un ritrattista impareggiabile e, insieme a Molteni, inventò il ritratto ambientato, dove la figura è accostata da mobili e oggetti che ne contestualizzano la presenza. Tra le sue opere più note, si ricorda "Zuavi sugli spalti di Brescia" (1859), un olio su tela di grandi dimensioni (249 cm x 214 cm), che testimonia la sua abilità nel rappresentare scene storiche con dettaglio e realismo. Altre opere significative includono "Facciata del teatro La Scala" (1852), che dimostra la sua maestria nella rappresentazione architettonica, e "Veduta di Piazza del Duomo con il Coperto dei Figini", che nel 2014 ha raggiunto il prezzo record di 220,916 USD in un'asta presso la Casa d'Aste Il Ponte. Il lavoro di Inganni è stato esposto in passato al Museo Poldi Pezzoli e le sue opere sono state offerte più volte all'asta, con prezzi realizzati che variano a seconda delle dimensioni e del mezzo dell'opera d'arte. La sua eredità artistica continua a essere riconosciuta e apprezzata, con le sue opere che sono presenti in collezioni pubbliche e private e che continuano a essere oggetto di studio e ammirazione.
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