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August Kopisch, nato il 26 maggio 1799 a Breslau, Slesia (oggi Wrocław, Polonia), è stato un artista poliedrico tedesco, noto non solo per le sue opere pittoriche ma anche per la sua poesia, le traduzioni letterarie e le scoperte geografiche. La sua vita e il suo lavoro si intrecciano con la storia e la cultura del XIX secolo, riflettendo il fervore romantico dell'epoca e la passione per l'antico e il misterioso. Kopisch iniziò la sua formazione artistica nel 1815, studiando pittura presso l'accademia di Praga. Tuttavia, un infortunio alla mano compromise seriamente le sue aspirazioni di successo come artista, spingendolo a rivolgere la sua attenzione verso la letteratura. Nonostante questo ostacolo, la sua passione per l'arte non si affievolì, e continuò a esplorare la pittura insieme alle sue altre inclinazioni creative. Nel 1822, Kopisch si trasferì in Italia, un viaggio che si rivelò determinante per la sua carriera e la sua vita. A Napoli strinse amicizia con il poeta August von Platen-Hallermünde. Durante questo periodo, insieme al pittore Ernst Fries, fece una scoperta che avrebbe lasciato un segno indelebile nella storia dell'arte e della geografia: la Grotta Azzurra sull'isola di Capri. Questa meraviglia naturale, nota ai tempi dei Romani ma poi dimenticata, fu riscoperta da Kopisch e Fries nel 1826 durante una nuotata. La scoperta della Grotta Azzurra non solo riaccese l'interesse per Capri ma contribuì anche a consolidare la fama di Kopisch come scopritore. Dopo il suo ritorno in Germania, Kopisch si stabilì a Berlino, dove ricevette una pensione dal principe ereditario prussiano. Nel 1838, gli fu conferito il titolo di professore da Federico Guglielmo IV di Prussia, un riconoscimento del suo contributo alla cultura e alle arti. La sua vita a Berlino e successivamente a Potsdam fu segnata da un'intensa attività letteraria e artistica. Scrisse un resoconto delle residenze reali a Potsdam e nei dintorni, e continuò a produrre poesie e traduzioni. Le opere letterarie di Kopisch spaziano dalla poesia alla narrativa, specializzandosi nel racconto di leggende e soggetti popolari. Tra le sue pubblicazioni più note ci sono le "Gedichte" (Poesie, Berlino, 1836), che includono ballate leggere e umoristiche come "Die Historie von Noah" e "Die Heinzelmännchen zu Köln", quest'ultima divenuta particolarmente popolare in Germania. Kopisch si dedicò anche alla traduzione, portando in tedesco la "Divina Commedia" di Dante (Berlino, 1840) e pubblicando "Agrumi" (Berlino, 1838), una raccolta di traduzioni di canzoni popolari italiane. La sua passione per l'Italia e la sua cultura si riflette profondamente nel suo lavoro, sia nelle sue traduzioni che nelle sue opere originali. Kopisch non solo tradusse opere letterarie ma cercò anche di catturare lo spirito e l'essenza della cultura italiana, contribuendo significativamente al dialogo culturale tra Italia e Germania. August Kopisch morì il 6 febbraio 1853 a Berlino. La sua eredità è quella di un uomo di vasti interessi e talenti, che ha lasciato un'impronta duratura sia nel campo dell'arte che in quello della letteratura. La sua scoperta della Grotta Azzurra rimane uno dei suoi contributi più celebri, un simbolo del suo spirito avventuroso e della sua curiosità senza limiti. La vita e l'opera di Kopisch riflettono l'ideale romantico dell'artista come esploratore del mondo e dell'anima, un ponte tra il visibile e l'invisibile, il noto e il misterioso.
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