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Ernesto Levorati fu un pittore italiano che visse tra il XIX e l'inizio del XX secolo, noto principalmente per i suoi dipinti di genere che ritraevano soggetti in costumi d'epoca veneziana. Nato a Padova nel 1848, Levorati si trasferì a Venezia nel 1874, dove visse ai Carmini e si sposò con Cozzarini Giulia, dalla quale ebbe quattro figli. La sua vita e la sua carriera artistica furono profondamente legate alla città di Venezia, che divenne non solo la sua casa ma anche la principale fonte di ispirazione per le sue opere. Levorati iniziò a farsi conoscere nel panorama artistico italiano inviando, nel 1874 a Milano, il dipinto "Interno della Chiesa di Santa Maria dei Frari". Quest'opera segnò l'inizio di una serie di partecipazioni a mostre e esposizioni in varie città italiane, tra cui Torino, Roma e nuovamente Milano, dove presentò opere che raffiguravano scene di vita quotidiana veneziana, ritratti e paesaggi urbani notturni. Tra i suoi lavori più noti si ricordano "Popolana" (1885), "Scene veneziane" (1880), "Una Ninetta" e "Un acquaiolo" (1881), "Il mio piccino" e "Rio Santa Barbara di notte", "Autumn" e "Spring" (1884), "Verso Sera" e "Quiete" (1885), "I Figli in Africa" e "Tipi veneziano" (1887), "Testa di Ragazza" (1890) e "Idillio" (1893). L'ultima opera conosciuta di Levorati, esposta nel 1898, fu un "Ritratto di giovane ragazzo", che testimonia la sua abilità nel catturare l'essenza e la personalità dei suoi soggetti. Levorati era particolarmente abile nel rappresentare la bellezza dei costumi delle donne venete e dei popolani della regione, catturando con sensibilità e attenzione ai dettagli le sfumature della vita quotidiana e sociale dell'epoca. La sua pittura si caratterizzava per l'uso di colori vivaci e per la capacità di creare atmosfere intime e suggestive, che invitavano lo spettatore a immergersi nelle scene rappresentate. Nonostante la sua notorietà e il successo delle sue opere, poco si sa della sua formazione artistica e delle sue influenze. Tuttavia, è evidente che Levorati fosse profondamente radicato nella tradizione pittorica veneziana, dalla quale attinse ispirazione sia per i temi che per la tecnica. La sua attenzione ai dettagli, l'uso della luce e la scelta dei soggetti riflettono un profondo amore e una conoscenza intima della città di Venezia e dei suoi abitanti. Dopo aver vissuto a Venezia, Levorati si trasferì a Susegana, dove continuò a lavorare e a esporre le sue opere fino alla fine della sua carriera. Nonostante la sua morte, avvenuta in una data non precisata dopo il 1898, l'eredità artistica di Ernesto Levorati continua a vivere attraverso le sue opere, che rimangono testimonianza della vita e della cultura veneziana di fine Ottocento. In conclusione, Ernesto Levorati fu un artista che, attraverso la sua pittura, seppe catturare l'essenza della Venezia dell'Ottocento, ritraendo con maestria e sensibilità la vita quotidiana, i costumi e i paesaggi urbani della sua amata città. Le sue opere, ricche di dettagli e di atmosfere suggestive, continuano a incantare e a offrire uno sguardo unico sulla storia e sulla cultura veneziana, rendendo Levorati una figura di spicco nella pittura italiana dell'epoca.
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