La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Gianni Maimeri ( Varano 1884 - Milano 1951). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Giovanni (Gianni) Maimeri nacque a Varano, sulle rive dell'omonimo lago in provincia di Varese, il 21 giugno 1884. Figlio di Leone Maimeri, un ingegnere industriale, e di Zoe Bouffier, discendente di Adolphe Bouffier, fondatore dell'Elvetica, una delle prime fabbriche italiane di colori e vernici per Belle Arti, Gianni crebbe in un ambiente che favoriva l'inclinazione artistica e l'innovazione tecnica. Maimeri fu un artista principalmente autodidatta, ma completò la sua formazione artistica a Venezia e Milano, dove dal 1906 studiò nello studio di Leonardo Bazzaro. La sua carriera artistica prese una svolta decisiva nel 1908, quando incontrò Emilio Gola, che influenzò profondamente la sua ricerca artistica, orientandola verso un approccio naturalistico, con particolare attenzione all'impatto della luce sugli oggetti e al ruolo del colore. Nel 1910, Maimeri fece il suo debutto nell'Esposizione di Belle Arti presso la Società Permanente, presentando opere che ritraevano la vita notturna milanese, paesaggi e figure. Questi temi divennero ricorrenti nel corso degli anni successivi e furono al centro della sua prima mostra personale presso la Galleria Geri di Milano nel 1918. A partire dal 1923, Maimeri iniziò a lavorare a un progetto ambizioso: la produzione industriale di colori per uso artistico. Questa iniziativa fu realizzata in collaborazione con suo fratello Carlo, laureato in ingegneria chimica. La loro ricerca congiunta portò alla fondazione della Fratelli Maimeri, una delle prime fabbriche italiane di colori e vernici per Belle Arti, situata nella periferia di Milano, alla Barona. Negli anni successivi, Maimeri si dedicò principalmente alla rappresentazione dei canali di Milano, un tema che divenne caratteristico della sua produzione artistica e che presentò per la prima volta nel 1930 al Giornale dell’Arte salon. Nonostante fosse sistematicamente escluso dall'Esposizione Internazionale d’Arte della Città di Venezia e dalle Mostre del Sindacato Fascista, continuò a esporre durante gli anni '40 nelle più importanti gallerie private di Milano e Roma. Gianni Maimeri fu anche un intellettuale impegnato, noto per la sua ostilità al regime fascista e per la sua distanza dalle correnti artistiche dominanti dell'epoca, come il futurismo e le avanguardie. Fu uno dei pochi a opporsi alla chiusura dei Navigli a Milano, un intervento di "miglioramento urbano" che oggi molti considerano un errore. Nonostante l'esclusione dagli ambienti culturali milanesi, Maimeri continuò a dipingere liberamente, non condizionato dal mercato. Dopo la sua morte improvvisa il 25 novembre 1951, l'azienda fu lasciata nelle mani del giovane figlio Leone. La sua eredità artistica e imprenditoriale è stata valorizzata dalla Fondazione Maimeri, fondata nel 1996 da Gianni Maimeri jr, che promuove l'archivio del nonno e le arti contemporanee attraverso mostre e attività culturali. Oggi, l'archivio di Gianni Maimeri conservato presso l'Industria Maimeri è una fonte costante di nuove scoperte. La sua opera ha ottenuto riconoscimento internazionale postumo, come dimostrato dalle antologiche di sue opere tenutesi a San Pietroburgo e Mosca nel 2013-14. La Fondazione Maimeri continua a promuovere l'interazione tra il mondo dell'arte e quello sociale, organizzando mostre e attività in ospedali e carceri, tra cui il Carcere di San Vittore a Milano, con l'obiettivo di trasformarlo in un luogo aperto anche ai cittadini.
CARLA ACCARDI
FRANCO ANGELI
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