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Vicente March y Marco, nato il 27 dicembre 1859 a Valencia, è stato un esponente di spicco della pittura costumbrista spagnola, specializzato in ritratti e paesaggi. La sua vita e la sua opera si intrecciano con la storia culturale e artistica della Spagna e dell'Italia di fine XIX e inizio XX secolo, offrendo uno spaccato unico sulle correnti artistiche e le influenze culturali dell'epoca. March ricevette la sua formazione artistica presso l'Escuela de Bellas Artes de San Carlos a Valencia, dove studiò sotto la guida di Gonzalo Salvá e Francisco Domingo Marqués. La sua carriera prese una svolta significativa nel 1876, quando partecipò a un concorso per una borsa di studio per studiare a Roma, classificandosi al secondo posto. Nonostante non avesse vinto, fu incoraggiato dal suo professore, Domingo, a recarsi a Roma a proprie spese. Questo consiglio si rivelò determinante per la sua carriera: nel 1887, March e un amico riuscirono a trasferirsi a Roma, dove trovarono alloggio nei laboratori del Palazzo Patrizi sulla Via Margutta. Qui, condivise uno studio con altri artisti spagnoli, tra cui Salvador Sánchez Barbudo e i fratelli José e Mariano Benlliure, con i quali instaurò un'amicizia duratura. Durante il suo soggiorno a Roma, March completò la sua formazione presso l'Accademia Chigi e trascorse le estati a Napoli e Venezia. Questo periodo fu anche segnato da viaggi in Marocco ed Egitto, che ispirarono numerose delle sue opere orientaliste. A partire dal 1888, espose regolarmente a Berlino e Monaco, ottenendo diversi riconoscimenti. Nel 1893, vinse una medaglia d'argento all'Esposizione Internazionale di Roma con il suo dipinto "La filatrice". L'anno successivo, fu uno degli artisti incaricati di lavorare a un album dedicato alla Regina Maria Cristina. Nel 1903, dopo essersi sposato, March lasciò Roma per stabilirsi a Xàtiva, città di origine della famiglia di sua moglie. In seguito, il governo spagnolo lo nominò Cavaliere dell'Ordine di Carlo III. La maggior parte delle sue opere in Spagna si trova in collezioni private, poiché gran parte della sua produzione fu venduta all'estero. Nel 1994, una grande retrospettiva delle sue opere fu organizzata dal governo locale di Subiaco, vicino a Roma. La biografia di Vicente March è un esempio di come la passione per l'arte possa trascendere le frontiere nazionali e come l'interazione con diverse culture possa arricchire l'opera di un artista. La sua dedizione alla pittura e la sua capacità di catturare l'essenza dei soggetti ritratti, sia nelle sue opere orientaliste che nei paesaggi e ritratti europei, lo hanno reso una figura di spicco nella storia dell'arte spagnola. La sua vita, segnata da viaggi, amicizie artistiche e riconoscimenti, riflette l'importanza del dialogo interculturale nell'arte e sottolinea il ruolo degli artisti come ambasciatori culturali tra paesi e epoche diverse.
CARLA ACCARDI
FRANCO ANGELI
GIACOMO BALLA
ALIGHIERO BOETTI
AGOSTINO BONALUMI
ANTONIO BUENO
ENRICO CASTELLANI
GIORGIO DE CHIRICO
FORTUNATO DEPERO
PIERO DORAZIO
TANO FESTA
GIOSETTA FIORONI
LUCIO FONTANA
PINOT GALLIZIO
RENATO MAMBOR
ACHILLE PERILLI
MICHELANGELO PISTOLETTO
ARNALDO POMODORO
MARIO SCHIFANO
GIULIO TURCATO