La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Vincenzo Marinelli ( San Martino d'Agri 1820 - Napoli 1892). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Vincenzo Marinelli fu un pittore italiano, noto principalmente per le sue tele orientaliste ispirate ai suoi viaggi in Grecia, Creta, Egitto e Sudan. Nato il 5 giugno 1820 a San Martino d'Agri, nella provincia di Potenza, in Basilicata, Marinelli crebbe in un ambiente familiare culturalmente stimolante, figlio di un chirurgo e fervente giacobino. Questo contesto familiare influenzò profondamente la sua formazione culturale e artistica. All'età di 17 anni, Marinelli si trasferì a Napoli per completare i suoi studi letterari e scientifici. Tuttavia, all'età di 22 anni, decise di dedicarsi completamente alla pittura, studiando sotto la guida di Costanzo Angelini presso il Reale Istituto di Belle Arti di Napoli. La sua formazione artistica fu ulteriormente arricchita grazie a una borsa di studio concessa dalla Provincia di Basilicata, che gli permise di studiare a Roma presso l'Accademia sotto la guida di Tommaso Minardi dal 1842 al 1848. Dopo il suo ritorno a Napoli, Marinelli intraprese numerosi viaggi che lo portarono a lavorare per Otto, Re di Grecia, e a visitare le isole greche, dipingendo per la Cattedrale di Rethymno a Creta. Successivamente, viaggiò in Egitto, dove completò opere per il Khedive ottomano, Muhammad Sa'id Pasha, accompagnandolo in un viaggio di nove mesi in Sudan. Queste esperienze di viaggio arricchirono notevolmente il suo repertorio artistico, conferendogli una prospettiva unica che trasfuse nelle sue opere orientaliste. Nel 1859, Marinelli fece ritorno a Napoli e, dieci anni dopo, fu invitato all'inaugurazione del Canale di Suez, occasione che lo portò nuovamente in Egitto e lungo il Nilo fino alla prima cateratta. Tornato definitivamente in Italia, nel 1875 vinse un concorso diventando Professore di disegno e figura presso il Reale Istituto di Belle Arti di Napoli, e nel 1881, alla morte di Domenico Morelli, fu nominato professore di pittura dello stesso istituto. Marinelli insegnò anche presso il Reale Educandato Femminile Regina Maria Pia dal 1865 al 1887. Tra le sue opere più significative si annoverano: "Parnaso e i Grandi Poeti dell'Antichità" in 17 tele a grandezza naturale per il Palazzo Reale di Atene; due grandi altari, "Assunzione della Vergine" e "Battesimo di Cristo nel Giordano" per la Cattedrale di San Antonio di Padova a Rethymno; una tela che ricorda il suo viaggio in Sudan, "Khedive Said Pasha che ordina la formazione della carovana", "Ballo dell'ape nell'Harem" e "Le Baiadere" esposte nel 1862 alla prima Esposizione Internazionale di Londra; oltre a "Cleopatra e le sue ancelle ricevono Antonio", "Cesare Mormile si rivolge al popolo ribellandosi ai decreti dell'Inquisizione", e molti altri. Marinelli ricevette numerosi riconoscimenti per il suo lavoro, tra cui la medaglia d'oro all'Esposizione di Parma e il premio di mille lire dal Ministero della Pubblica Istruzione per il suo dipinto "Ferrante Carafa cavalca per le strade di Napoli con Masaniello, l'eroe popolare, seduto dietro di lui". Per questo lavoro, gli fu conferita anche la croce dell'Ordine della Corona d'Italia e il dipinto fu trasferito alla Pinacoteca della città di Torino. Vincenzo Marinelli morì a Napoli il 18 gennaio 1892, lasciando un'eredità artistica di grande valore, che continua a essere studiata e apprezzata per la sua unica fusione di cultura italiana e influenze orientaliste. La sua vita e le sue opere rimangono un esempio significativo dell'arte italiana dell'Ottocento e del movimento orientalista in particolare.
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