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Fedor Mikhailovich Matveev (1758-1826) fu un pittore russo, noto per essere stato uno dei primi artisti paesaggisti del suo paese e per le sue rappresentazioni classiciste dei paesaggi italiani. Nato nel 1758, Matveev era figlio di un soldato del Reggimento Izmaylovsky. La sua educazione artistica iniziò all'Imperial Academy of Arts, dove si laureò nel 1778 con una medaglia d'oro. Uno dei suoi professori fu Semyon Shchedrin, e già da studente, Matveev si specializzò come paesaggista, diventando il primo artista in questo genere a laurearsi con una medaglia d'oro. Dopo la laurea, Matveev ricevette una borsa di studio che gli permise di viaggiare in Europa, una pratica comune per i laureati talentuosi dell'Accademia. Nel 1779, viaggiò in Italia, dove alla fine si stabilì e non fece più ritorno in Russia, morendo a Roma nel 1826. Durante il suo soggiorno in Italia, Matveev viaggiò tra varie località, dipingendo paesaggi. Inizialmente, ricevette commissioni da nobili russi residenti in Italia, ma con il tempo queste si diradarono. Matveev scrisse lettere all'Imperial Academy of Arts nel 1789 e nel 1795, chiedendo sussidi per poter tornare in Russia, ma apparentemente non ricevette risposta. Tuttavia, nel 1806, inviò alla stessa Accademia il suo dipinto "Veduta dei dintorni di Napoli" e fu premiato con il titolo di accademico. Le opere di Matveev comprendono dipinti ad olio e numerose opere grafiche. I suoi dipinti seguivano le rigide regole del classicismo, con immagini simili a scene teatrali, con edifici o alberi ai lati e sempre con la presenza di figure umane per indicare la scala. I suoi paesaggi non rappresentavano mai con precisione fotografica i paesaggi originali. Al contrario, i suoi disegni erano molto più inclini al Romanticismo e potrebbero essere considerati i primi paesaggi romantici russi. Tra le sue opere più note ci sono "Paesaggio nei dintorni di Tivoli" (1819), "Veduta di Roma. Rovine del Foro" (1816), "Paesaggio svizzero" (1818), "Cascate del Palazzo Papale nei dintorni di Roma" (1818) e "Cascate di Imatra in Finlandia" (1819). Queste opere mostrano la sua abilità nel catturare la bellezza dei paesaggi italiani e la sua attenzione ai dettagli architettonici e naturali. Nonostante la sua lunga residenza in Italia, Matveev rimase profondamente legato alla sua eredità russa e influenzò il paesaggismo nel suo paese natale. La sua tecnica e il suo stile furono di ispirazione per le generazioni successive di artisti russi. Tuttavia, con il passare del tempo, la natura idealizzata dei suoi paesaggi e i loro colori vivaci e la composizione universale sembrarono datati ai nuovi artisti paesaggisti. Nonostante ciò, Matveev mantenne una reputazione duratura come pittore accademico. Le sue opere sono state esposte in numerose mostre e si trovano in collezioni di musei russi e internazionali, tra cui l'Ermitage, il Museo Russo e il Museo Nazionale d'Arte della Bielorussia. La sua vita e il suo lavoro sono stati oggetto di ricerche che hanno portato alla scoperta di fatti precedentemente sconosciuti sulla sua vita, a una più accurata attribuzione del contenuto dei suoi paesaggi e a una migliore conoscenza delle specifiche e delle date della loro creazione. Fedor Matveev è stato un artista che ha saputo catturare l'essenza del paesaggio italiano con uno sguardo classico, ma anche con tocchi di romanticismo nei suoi disegni. La sua eredità continua a influenzare l'arte paesaggistica e la sua opera rimane un punto di riferimento importante per la comprensione dello sviluppo del paesaggismo russo e del suo rapporto con le tradizioni artistiche europee.
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