La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Roberto Melli ( Ferrara 1885 - Roma 1958). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Roberto Melli, nato a Ferrara il 21 marzo 1885 e deceduto a Roma il 4 gennaio 1958, è stato un pittore e scultore italiano, figura emblematica della Scuola Romana. La sua vita e la sua opera si intrecciano con la storia culturale e politica dell'Italia del primo Novecento, rendendolo un artista di grande rilevanza nel panorama artistico italiano. Melli nacque in una famiglia di origine ebraica, figlio di Cesare Melli, contitolare di una ditta di cancelleria all'ingrosso, e di Linda Ancona. La sua formazione artistica iniziò a Ferrara, dove, ancora adolescente, fu affascinato dalle opere del pittore Nicola Laurenti e dello scultore Arrigo Minerbi. Questi incontri furono decisivi per la sua formazione artistica e lo spinsero a dedicarsi all'arte, nonostante fosse destinato a lavorare nell'azienda di famiglia. Nel 1902, Melli si trasferì con la madre a Genova, dove iniziò a lavorare come apprendista presso un intagliatore in legno e a realizzare le prime xilografie. A Genova, entrò in contatto con il vivace ambiente culturale della città, stringendo amicizia con importanti figure del panorama artistico e letterario dell'epoca, tra cui il poeta ligure Camillo Sbarbaro e lo scultore Giovanni Prini. Nel 1910, Melli si trasferì a Roma, dove condivise uno studio con Giovanni Prini e iniziò a partecipare attivamente alla vita artistica della capitale. Nel 1913, partecipò alla prima mostra della "Secessione romana" e in seguito si avvicinò al movimento futurista, pur mantenendo una propria indipendenza stilistica. Nel 1915, insieme ad altri artisti, fondò il "Gruppo Moderno Italiano", segnando l'inizio di una fase di intensa sperimentazione artistica. Durante gli anni '20 e '30, Melli consolidò la sua reputazione come artista, partecipando a numerose mostre e sviluppando un linguaggio pittorico personale che lo distingueva all'interno della Scuola Romana. La sua opera si caratterizzava per una profonda sensibilità cromatica e per la capacità di catturare la realtà al di là delle variazioni di luce e ombra. Tuttavia, l'ascesa del fascismo e l'introduzione delle leggi razziali in Italia segnarono un periodo di profonda crisi per Melli. A causa delle restrizioni imposte agli artisti ebrei, fu costretto a interrompere la sua attività pubblica e a vivere in una condizione di semi-clandestinità. Nonostante ciò, continuò a lavorare e a esprimersi artisticamente, trovando sostegno e conforto nella moglie Anna Meotti, da lui descritta come un "calice di mansuetudine". Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, Melli riprese a insegnare all'Accademia di Belle Arti di Roma e a partecipare a mostre personali e collettive. Nel 1950, fu invitato a esporre alla Biennale di Venezia, ricevendo un riconoscimento ufficiale per il suo contributo all'arte italiana. Negli ultimi anni della sua vita, continuò a dipingere e a scrivere, pubblicando anche una raccolta di poesie intitolata "Lunga favolosa notte". Roberto Melli morì a Roma nel 1958, lasciando un'eredità artistica di grande valore. La sua opera, caratterizzata da una profonda ricerca cromatica e compositiva, continua a essere oggetto di studio e ammirazione, testimoniando la complessità e la ricchezza del panorama artistico italiano del Novecento.
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