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Tommaso Minardi fu un pittore e teorico dell'arte italiano, nato a Faenza il 4 dicembre 1787 e deceduto a Roma il 12 gennaio 1871. La sua vita artistica attraversò un periodo di transizione tra il Neoclassicismo e il Romanticismo, lasciando un'impronta significativa nel panorama artistico del suo tempo. Minardi nacque in una famiglia borghese; suo padre Carlo era un farmacista e sua madre Rosa Stanghellini proveniva dalla cittadina di Marradi. La sua formazione artistica iniziò nella sua città natale sotto la guida di Giuseppe Zauli. Grazie all'influenza di un erudito locale, Dionigi Strocchi, e alla generosità della Congregazione di San Gregorio, ottenne una borsa di studio che gli permise di proseguire i suoi studi a Roma tra il 1803 e il 1810. A Roma, Minardi si distinse per le sue incisioni dettagliate di opere d'arte, come il Giudizio Universale di Michelangelo, che gli valsero ammirazione e riconoscimenti. Nel 1810, la sua abilità artistica gli consentì di vincere un concorso e una borsa di studio presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna. Dopo un breve soggiorno a Milano con l'incisore Longhi, tornò a Roma dove si unì allo studio di Vincenzo Camuccini, uno dei massimi esponenti del Neoclassicismo romano. In questo periodo, Minardi divenne uno dei leader del Purismo, un movimento artistico che si radunò a Roma tra il 1810 e il 1815. Nel 1819, Minardi si trasferì a Perugia per unirsi all'Accademia di Belle Arti come professore di disegno, incarico che gli fu affidato su raccomandazione di Antonio Canova. La sua eccellenza nel disegno lo portò, nel 1822, a diventare professore di disegno presso l'Accademia di San Luca a Roma, succedendo al defunto Luigi Agricola. Minardi rimase a Roma per trent'anni in questa posizione, accumulando onori e riconoscimenti, tra cui la nomina a cavaliere e Commendatore dell'Ordine Piano e gran commendatore della Corona d'Italia. Durante la sua carriera, Minardi fu anche ispettore delle immagini pubbliche e membro di numerose commissioni legate all'arte, oltre che di varie società artistiche, tra cui i Virtuosi del Pantheon. Fu nominato membro onorario di numerose Accademie d'Arte in tutta Europa. La sua abilità nel disegno lo avvicinò al movimento Nazareno e ai seguaci di Ingres, che risiedevano a Roma dal 1834 al 1841. Con il passare del tempo, Minardi si dedicò sempre più a temi religiosi nelle sue opere. Tra i suoi dipinti più noti ci sono l'Apparizione della Vergine a San Stanislao Kostka (1824) per la camera in cui morì il santo, situata nel Noviziato dei Gesuiti a Sant'Andrea al Quirinale, e la Madonna del Rosario (1840), ora conservata alla Galleria nazionale d'arte moderna di Roma. Inoltre, realizzò un notevole autoritratto come artista astenico in uno studio squallido (1813, ora agli Uffizi di Firenze) e un affresco raffigurante la Propagazione della Fede per la sala del trono del Palazzo Quirinale. Minardi lasciò un'ampia collezione di disegni e progetti, e il suo studio si trovava a Roma in Piazza Venezia nel Palazzo Doria Pamphili. Tra i suoi allievi o pittori che influenzò si annoverano Giovanni Boldini, Ferdinando Cicconi, Luigi Cochetti, Gaetano Palmaroli, Luigi Fontana, Cesare Mariani, Paolo Mei, Guglielmo de Sanctis e Scipione Vannutelli. Nel 1843, insieme ai colleghi Friedrich Overbeck, Pietro Tenerani e Antonio Bianchini, pubblicò un trattato sull'arte intitolato "Del purismo nelle arti". Quest'opera rifletteva le sue convinzioni artistiche e la sua ricerca di un'arte che riscoprisse la purezza e la spiritualità delle origini. Tommaso Minardi morì a Roma nel 1871, lasciando un'eredità artistica che ancora oggi è studiata e apprezzata per il suo contributo alla storia dell'arte italiana.
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