La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Gustavo Nacciarone ( Napoli 1833 - 1929). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Gustavo Nacciarone fu un pittore italiano nato a Napoli il 28 febbraio 1831 e deceduto nella stessa città nel 1929. Figlio di Nicola, un noto maestro di musica nell'ambiente napoletano, e fratello del celebre pianista Guglielmo, Gustavo crebbe in un ambiente familiare intriso di arte e cultura. La sua formazione artistica iniziò sotto la guida di Giuseppe Bonolis presso la "Libera Scuola di Pittura" di Napoli, dove apprese le tecniche pittoriche che avrebbero caratterizzato la sua lunga e produttiva carriera. Il suo esordio avvenne nel 1855, quando espose il quadro "La morte di Roberto" alla Mostra del Museo Borbonico, ricevendo una medaglia d'argento. Quest'opera, di chiara ispirazione morelliana, segnò l'inizio del suo percorso artistico. Tuttavia, a causa di difficoltà economiche, Nacciarone fu costretto a interrompere temporaneamente la sua attività artistica per dedicarsi alla lotta quotidiana per il sostentamento. Nonostante gli ostacoli, Nacciarone non abbandonò mai completamente la pittura e, dopo alcuni anni, riprese a esporre le sue opere. Dal 1862 al 1894 partecipò regolarmente alle mostre della Promotrice Napoletana, guadagnandosi un posto di rilievo nel panorama artistico dell'epoca. Le sue opere spaziavano dai quadri di genere, agli acquarelli, ai ritratti, dimostrando una versatilità e una maestria che gli valsero il rispetto e l'ammirazione dei contemporanei. Tra i suoi lavori più noti, si ricordano "La morte di Gian Battista Pergolesi", esposto alla Triennale di Milano nel 1891 e successivamente acquistato per la Galleria d'Arte Moderna di Roma, e oggi conservato nel Museo di San Martino a Napoli. Altri dipinti di rilievo includono "La preghiera", "Momento di riposo" e "Posillipo", esposti a Torino nel 1880, "Scena di Pompei", presentato a Berlino nel 1883, e "Haydée", esposto a Torino nel 1884. Nacciarone fu anche un apprezzato insegnante, contribuendo alla formazione di nuove generazioni di artisti presso la scuola di decorazione dell'Istituto di Belle Arti di Napoli e come direttore insegnante nella Scuola serale delle Vergini. La sua influenza si estese oltre l'insegnamento, poiché le sue opere furono apprezzate anche da figure di spicco come re Umberto I, che acquistò "I fiori al sepolcro" e "Chiesa di San Gregorio Armenio". Il pittore napoletano si distinse per la sua capacità di catturare l'essenza del verismo storico, seguendo l'esempio di Domenico Morelli, e per la sua attrazione verso il mondo delle giapponeserie, molto in voga all'epoca. La sua pittura, caratterizzata da una limpidezza e un gusto internazionale, gli permise di ottenere successo anche all'estero, partecipando a mostre in città come Milano, Torino, Genova, Bologna e persino Berlino. Nacciarone fu un interprete eclettico, capace di spaziare tra tematiche diverse: dai dipinti di genere ambientati in contesti agresti o esotici, alle rappresentazioni storiche e orientaliste. La sua opera "La morte di Pergolesi" è emblematica del suo stile e della sua capacità di evocare emozioni profonde attraverso la pittura. Questo dipinto, in particolare, ottenne un successo straordinario, venendo esposto in numerose mostre e riconosciuto come uno dei capolavori dell'artista. La carriera di Gustavo Nacciarone fu lunga e fruttuosa, e il suo contributo all'arte italiana dell'Ottocento rimane significativo. Le sue opere sono oggi conservate in importanti collezioni e musei, testimoniando la sua abilità e la sua dedizione all'arte della pittura.
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