La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Francesco Netti ( Santeramo in Colle 1832 - Napoli1894). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Francesco Saverio Netti nacque il 24 dicembre 1832 a Santeramo in Colle, in Apulia, all'epoca parte del Regno delle Due Sicilie. Figlio di Nicola, un ricco possidente terriero, e di Giuseppa Vitale, originaria di Conversano, Netti crebbe in un ambiente che gli permise di accedere a un'educazione di qualità. Dal 1843 frequentò a Napoli il collegio degli Scolopi a San Carlo alle Mortelle, dove il rettore gli commissionò per la cappella dell'istituto il suo primo quadro, "La morte di San Giuseppe Calasanzio", opera che ancora oggi è conservata nell'istituto. Dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza, Netti decise di seguire la sua vera passione, la pittura. Nel 1855 si iscrisse al Reale Istituto di Belle Arti di Napoli, ma vi rimase solo un anno, mostrando una certa insofferenza verso l'insegnamento accademico. Già da tempo studiava infatti pittura, prima con Giuseppe Bonolis, il cui magistero aveva incontrato il favore di molti giovani pittori tra i quali Filippo Palizzi. Tra il 1856 e il 1859 soggiornò a Roma in compagnia dell'amico Pasquale De Crescito, e tornato a Napoli, la presenza in città di artisti come Adriano Cecioni e Giuseppe De Nittis lo rese sensibile alle ricerche dei macchiaioli toscani. Nel 1862, Netti partecipò alla I Esposizione della Società promotrice di belle arti di Napoli con "Rimembranze del 15 maggio 1848", una tela nella quale esprimeva la rivoluzione non nel campo di battaglia ma quella "domestica, fatta da ogni cittadino". Da quell'anno, fino al 1866, prese parte a tutte le Promotrici napoletane e frequentò la scuola di nudo di Filippo Palizzi. Nel 1866 si trasferì a Parigi, dove rimase fino al 1871, e partecipò alla vita artistica della città, inclusa l'Esposizione Universale. Durante il soggiorno parigino, dipinse opere come "Orgia e lavoro" e "La sortie du bal, rue de l’Académie de Médecine", quest'ultimo concluso nel 1872 dopo il ritorno a Napoli. Dopo aver assistito all'assedio di Parigi durante la guerra franco-prussiana, Netti fu premiato con una croce di bronzo dalla Convenzione di Ginevra per aver fatto parte di un'ambulanza militare durante il conflitto. Tornato in Italia, si stabilì a Napoli, dove pubblicò vari libri sull'arte e scrisse per diversi giornali, tra cui articoli per l'Italia all'Esposizione di Parigi e l'Arte in Italia. Fu nominato cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia, ricevette l'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e nel 1876 divenne professore onorario all'Istituto di Belle Arti di Napoli. Tra le sue opere più note ci sono "La morte di San Giuseppe Calasanzio", "La follia di Haydee", "Dopo un'orgia", "Episodio del 15 maggio 1848 a Napoli", "La sera del dì di festa", "Donne che si preparano per un ballo in maschera", "Una processione di penitenza durante l'eruzione del Vesuvio del 1631", "La pioggia", "Uscendo dal ballo all'alba", "Ricordo di Parigi", "Maria Maddalena al sepolcro di Gesù", "Giochi di gladiatori durante un pasto a Pompei" e "Coro greco che sale al tempio", quest'ultimo premiato all'Esposizione di Napoli del 1876. Netti dipinse anche in stile neo-pompeiano, come dimostrano "Giochi di gladiatori durante un pasto a Pompei" e "Coro greco che sale al tempio", opere che gli valsero un premio all'Esposizione di Napoli del 1876. Alla fine della sua vita, lavorò sia a Parigi che nella colonia di artisti a Grez-sur-Loing. Francesco Netti morì il 28 agosto 1894 a Santeramo in Colle, lasciando un'eredità artistica significativa che testimonia il suo contributo al rinnovamento della pittura italiana del XIX secolo.
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