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Plinio Nomellini fu un pittore italiano di spicco, nato a Livorno il 6 agosto 1866 in una famiglia borghese. Suo padre era un funzionario di dogana, e fu nella sua città natale che Nomellini iniziò la sua formazione artistica, studiando con il pittore Natale Betti. La sua educazione artistica proseguì all'Accademia di Belle Arti di Firenze a partire dal 1885, dove fu allievo di Giovanni Fattori, uno dei massimi esponenti dei Macchiaioli, un movimento artistico italiano che preludeva all'impressionismo. Nomellini esordì nel mondo dell'arte esponendo già nel 1886 all'esposizione annuale della Società Promotrice di Belle Arti di Firenze. Il suo primo grande successo arrivò due anni dopo con l'opera "Il fieno" (1888), che superava gli insegnamenti di Fattori sulla pittura per "macchie" e che venne selezionato per l'Esposizione Universale di Parigi del 1889. Questo lavoro segnò l'inizio di una carriera costellata di successi e riconoscimenti. Nel 1890, Nomellini si trasferì a Genova, un cambiamento che segnò una svolta nella sua carriera artistica. Qui, entrò in contatto con il movimento Divisionista, che si basava sull'uso di colori puri applicati in piccoli tocchi per creare effetti di luce e vibrante luminosità. Le sue opere di questo periodo iniziarono a riflettere temi sociali, come la vita e le lotte degli operai, evidenti nel dipinto "Piazza Caricamento" (1891). La sua arte divenne così espressiva e coinvolgente che nel 1894 fu arrestato con l'accusa di anarchismo, anche se in seguito fu assolto. Verso la fine del secolo, Nomellini si avvicinò al Simbolismo, un movimento che cercava di esprimere idee e emozioni attraverso simboli e immagini suggestive piuttosto che attraverso la rappresentazione realistica. Durante questo periodo, fu coinvolto nella creazione della "Sala del Sogno" alla 7ª Biennale di Venezia nel 1907, un evento che aveva frequentato ininterrottamente dal 1899. Nomellini fu anche un amico del compositore Giacomo Puccini, e dal 1902 fu ospite del musicista a Torre del Lago. Questa amicizia influenzò ulteriormente il suo lavoro, portandolo a esplorare temi lirici e musicali nelle sue opere, come dimostra il dipinto "Polifonia" del 1905. Nel 1909, Nomellini partecipò al Salon d'Automne di Parigi insieme ad altri artisti toscani, tra cui Llewelyn Lloyd e Benvenuto Benvenuti. Dopo la prima guerra mondiale, nel 1919, si trasferì a Firenze e successivamente stabilì anche uno studio sull'isola d'Elba, dove si dedicò principalmente alla pittura di paesaggio. Le sue opere sono caratterizzate da un uso audace del colore e da una tecnica pittorica che si evolve nel tempo, passando dalla pittura per macchie dei Macchiaioli al Divisionismo e poi al Simbolismo. Nomellini fu un artista prolifico e le sue opere furono esposte in numerose mostre in Italia e all'estero, tra cui Genova, Torino, Milano, Firenze e Roma. Plinio Nomellini morì a Firenze l'8 agosto 1943, lasciando un'eredità artistica significativa che continua a essere apprezzata e studiata. Le sue opere sono conservate in musei e collezioni private in tutto il mondo, e la sua vita e il suo lavoro sono oggetto di studi accademici e mostre che celebrano il suo contributo all'arte italiana.
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