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Cipriano Efisio Oppo, nato a Roma il 2 luglio 1891, è stato un artista poliedrico che ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico italiano del XX secolo. Figlio di Andrea Eugenio, funzionario del ministero delle Poste, e di Ottavia Sutto, che morì quando Cipriano era ancora molto giovane, nel 1894, Oppo crebbe in un ambiente familiare caratterizzato da una precoce perdita materna e da un rapporto talvolta conflittuale con il padre. Nonostante ciò, Andrea Eugenio dimostrò un profondo affetto e dedizione verso il figlio, supportandolo nelle sue aspirazioni artistiche. La formazione di Oppo iniziò in collegio a Spoleto, dove manifestò una ribellione giovanile che preludeva alla sua futura carriera di artista innovativo e critico dell'arte. La sua educazione artistica proseguì a Roma, dove si immerse nella vivace scena culturale della capitale, entrando in contatto con i movimenti e le personalità che avrebbero influenzato il suo percorso creativo. Oppo si distinse non solo come pittore, ma anche come critico d'arte, scenografo, illustratore satirico e politico. La sua versatilità gli permise di esplorare diverse forme d'espressione, dalla pittura alla scenografia teatrale, dall'illustrazione alla critica d'arte. Fu tra i fondatori del Gruppo moderno italiano insieme a R. Melli e G. Costantini, e partecipò attivamente alla Secessione romana, movimenti che miravano a rinnovare il linguaggio artistico italiano in opposizione all'academicismo imperante. Le sue opere spaziano da ritratti intensamente espressivi a composizioni figurative che riflettono un'attenta osservazione della realtà, senza trascurare l'aspetto formale e cromatico. Tra i suoi lavori più noti si annoverano "Eugenia in grigio" (1934), conservato alla Galleria d'arte moderna di Torino, e "La fiorista", esposto alla Pinacoteca Civica di Forlì. Queste opere evidenziano la sua capacità di catturare l'essenza dei suoi soggetti con sensibilità e maestria tecnica. Durante il regime fascista, Oppo ricoprì ruoli di rilievo nell'organizzazione culturale, diventando deputato dal 1929 al 1943 e assumendo incarichi significativi che gli permisero di influenzare la politica artistica del periodo. Fu primo segretario generale della Quadriennale romana, evento espositivo di grande importanza per la promozione dell'arte italiana. Nonostante il suo impegno politico, Oppo mantenne una visione aperta e inclusiva dell'arte, promuovendo artisti di diverse correnti e tendenze. Nel dopoguerra, aderì al movimento di Valori plastici, orientando la sua ricerca artistica verso un maggiore rigore formale, pur continuando a esplorare temi legati alla realtà quotidiana e alla dimensione umana. La sua attività critica e organizzativa non si arrestò, contribuendo significativamente al dibattito artistico e culturale italiano. Oppo fu anche un attento osservatore e commentatore della scena artistica internazionale. La sua partecipazione a importanti eventi espositivi, come la Biennale di Venezia e la Quadriennale di Roma, gli permise di confrontarsi con le principali tendenze dell'arte contemporanea, arricchendo ulteriormente il suo linguaggio espressivo. Cipriano Efisio Oppo si spense a Roma il 10 gennaio 1962, lasciando un'eredità artistica e culturale di grande valore. La sua opera, caratterizzata da un profondo senso estetico e da un impegno critico costante, continua a essere oggetto di studio e ammirazione, testimoniando la vitalità e la complessità dell'arte italiana del Novecento.
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