La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Mariano Pajetta ( Vittorio Veneto 1851 - Verona 1923). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Mariano Pajetta, nato il 6 gennaio 1851 a Serravalle, Vittorio Veneto, e deceduto il 3 marzo 1923 a Verona, è stato un pittore italiano noto principalmente per le sue scene di genere e paesaggistiche, oltre che per i suoi affreschi decorativi murali. Figlio di Paolo Pajetta, un artista paesaggista, e fratello di Pietro Pajetta, anch'egli pittore, Mariano ha vissuto un'esistenza immersa nell'arte, circondato da una famiglia di artisti che senza dubbio hanno influenzato la sua carriera e il suo stile. Autodidatta, Mariano Pajetta ha iniziato a esporre le sue opere già nel 1870, dimostrando un talento precoce e una passione per l'arte che lo avrebbero portato a partecipare a numerose mostre in tutta Italia. Tra le sue prime esposizioni si ricordano quelle a Venezia nel 1881, dove presentò "Acrobati" ed "Effetti del gioco", e alla Promotrice fiorentina nel 1883 con "Al pascolo". Nello stesso anno, a Milano, espose "Vita campestre", "All'abbeveratoio" e "In posa", opere che furono anche presentate a Roma, dimostrando la sua capacità di catturare la vita quotidiana e la bellezza del paesaggio italiano con sensibilità e dettaglio. Nel 1884, a Torino, inviò "Stalla con animali" e "Et nunc et semper", continuando a rafforzare la sua reputazione come artista capace di rappresentare con maestria sia la vita rurale che temi più filosofici e universali. La sua abilità nel decorare pareti si manifestò pienamente quando si trasferì a Genova, dove divenne noto per i suoi affreschi murali. Tuttavia, non abbandonò mai completamente la pittura su tela, come dimostra "Al mercato nel Veneto", esposta a Genova nel 1886. Dopo un periodo a Genova, Mariano Pajetta fece ritorno nel Veneto e, entro il 1910, si stabilì definitivamente a Verona. In questa fase della sua vita, si dedicò alla pittura su fotografie, collaborando con gli studi di Moro a Venezia e Bressanini a Verona. Questa innovativa tecnica di pittura, che combinava fotografia e arte pittorica, testimonia la sua costante ricerca di nuove forme espressive e la sua volontà di sperimentare con i media. Tra le sue opere più note si annoverano "Autoritratto" (1905), "Angelus Domini", "Musica dell'avvenire", "Prasentiert", e "La stufa del villaggio", che dimostrano la varietà dei soggetti trattati da Pajetta, dalla riflessione personale alla vita quotidiana, dalla spiritualità alla critica sociale. Le sue nature morte, conservate presso il prof. Oliviero Ronchi di Padova, rivelano inoltre la sua abilità nel catturare la bellezza degli oggetti quotidiani, confermando la sua versatilità come artista. Mariano Pajetta ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico italiano, non solo per le sue opere ma anche per il suo approccio innovativo all'arte. La sua capacità di spaziare tra diversi generi e tecniche, dalla pittura di genere e paesaggistica agli affreschi murali, dalla pittura su tela alla sperimentazione con la fotografia, dimostra la sua eccezionale versatilità e il suo impegno costante verso l'esplorazione artistica. La sua eredità continua a vivere attraverso le sue opere, che rimangono testimonianza della sua profonda comprensione della natura umana e della bellezza del mondo che lo circondava.
CARLA ACCARDI
FRANCO ANGELI
GIACOMO BALLA
ALIGHIERO BOETTI
AGOSTINO BONALUMI
ANTONIO BUENO
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GIORGIO DE CHIRICO
FORTUNATO DEPERO
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