La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Gennaro Pardo ( Castelvetrano 1865 - 1927). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Gennaro Pardo, nato a Castelvetrano il 12 aprile 1865 e morto nella stessa città il 4 settembre 1927, è stato un pittore italiano di grande rilievo, particolarmente noto per le sue rappresentazioni del sito archeologico di Selinunte, che gli hanno valso l'appellativo di "Pittore di Selinunte". La sua vita e la sua opera si inseriscono in un contesto artistico e culturale molto ricco, caratterizzato da profondi cambiamenti e da una fervente attività creativa. Le sue prime esperienze artistiche ebbero inizio durante gli anni del liceo, sotto la guida di Augusto Palumbo a Trapani. Questo periodo formativo fu fondamentale per lo sviluppo delle sue capacità e della sua sensibilità artistica. Dopo aver terminato il liceo, nel 1884 si trasferì a Palermo per frequentare i corsi della facoltà di Giurisprudenza. Fu proprio a Palermo che iniziò l'amicizia con Francesco Lojacono, rinomato pittore del momento, che lo incoraggiò a dedicarsi all'arte. Le prime opere di Pardo risentono fortemente dell'influenza del maestro e amico Lojacono. Conseguita la laurea in Giurisprudenza nel 1890, Pardo si trasferì a Napoli per svolgere il servizio militare. Durante questo periodo, si iscrisse all'Accademia di Belle Arti, dove fu apprezzato dagli insigni maestri che vi insegnavano. La sua permanenza a Napoli fu un momento cruciale per la sua formazione artistica, durante il quale assimilò nuove influenze e approfondì la sua ricerca stilistica. Nel 1898, dopo aver lasciato l'Accademia, Pardo fece ritorno a Castelvetrano, dove si dedicò al restauro degli affreschi della chiesa di San Giovanni Battista, danneggiati da un recente incendio. Tra il 1900 e il 1904, realizzò un nuovo ciclo di affreschi sulla volta della navata centrale della stessa chiesa, con Storie di San Giovanni Battista e figure allegoriche. Questi lavori testimoniano la sua abilità nel maneggiare grandi composizioni e la sua sensibilità nel trattare temi religiosi e allegorici. La sua partecipazione a mostre e esposizioni fu significativa: a Palermo espose "Le braccia che non combattono"; alla Promotrice "Salvator Rosa" di Napoli nel 1904 presentò "Empedocle tra i Selinuntini"; e a Milano, in occasione dell'inaugurazione del nuovo Valico del Sempione nel 1906, espose "Dall'Acropoli". Queste opere dimostrano la sua capacità di affrontare temi storici e mitologici, oltre alla sua predilezione per il paesaggio. Nel corso della sua carriera, Pardo si distaccò progressivamente dalle composizioni storiche e mitologiche per dedicarsi al paesaggio campestre e marino. Il suo stile divenne più fluido e brillante, con una pennellata più sciolta, che gli permise di catturare l'essenza del paesaggio siciliano con grande sensibilità e maestria. Nonostante il riconoscimento ottenuto in vita, dopo la sua morte l'opera di Pardo subì un progressivo oblio, fino a un quasi totale disconoscimento dei suoi meriti. Tuttavia, negli ultimi anni, grazie all'opera di studiosi e appassionati, si è assistito a una riscoperta del suo lavoro e alla valorizzazione della sua figura nel panorama artistico nazionale. Gennaro Pardo ha lasciato un'impronta indelebile nella storia dell'arte italiana, grazie alla sua capacità di interpretare e rappresentare la bellezza del paesaggio e dei monumenti della sua terra natale. La sua opera continua a essere fonte di ispirazione e di ammirazione per le generazioni future, testimoniando la profondità del suo talento e la sua passione per l'arte.
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