La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore PaoloAntonio Paschetto ( Torre Pelice 1885 - Torino 1963 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Paolo Antonio Paschetto, nato a Torre Pellice il 12 febbraio 1885 e deceduto nello stesso luogo il 9 marzo 1963, è stato un artista poliedrico, la cui opera spazia dalla pittura alla grafica, dalla decorazione all'illustrazione. Terzogenito di Enrico, pastore valdese, e di Luigia Oggioni, appartenente alla Chiesa evangelica libera italiana, Paschetto crebbe in un ambiente familiare profondamente radicato nei valori religiosi e culturali. Il padre, diplomato in Teologia a Ginevra, si trasferì a Roma nel 1889 per insegnare Ebraico ed Esegesi biblica, prima nella facoltà Teologica metodista e poi in quella battista, influenzando profondamente l'educazione e la formazione del giovane Paolo. Educato nel rigore e nell'austerità, Paschetto frequentò il liceo classico Terenzio Mamiani a Roma, per poi proseguire gli studi all'Istituto di Belle Arti di via di Ripetta. Durante questo periodo, ebbe modo di frequentare corsi tenuti da Giuseppe Cellini e di collaborare con Adolfo De Carolis, due figure chiave nel panorama artistico italiano dell'epoca. La sua formazione fu arricchita dalla partecipazione a concorsi e mostre, come quelli del quotidiano "La Tribuna" e delle riviste "Il Giornalino della Domenica" e "Vita gioconda", che gli permisero di esprimere e affinare il suo talento artistico. Nel 1907, insieme a Umberto Vico, vinse il concorso per il biglietto da cinque lire e partecipò alla LXXVII mostra degli Amatori e Cultori di Belle Arti, esponendo due fantasie: Orfeo e Castalia. La sua attività di illustratore lo vide collaborare con riviste come "Per l'arte" e "Novissima", e insegnò Disegno alla Scuola metodista di Roma. Le sue opere, caratterizzate da un'estetica raffinata e lontana dalla monumentalità e dalla retorica dei suoi contemporanei, includono numerosi ex libris e pannelli decorativi, che spesso raffigurano meduse, ghirlande fiorite, e fanciulle in attitudini classiche. Nel 1911, Paschetto sposò Italia Angelucci, sua compagna di studi, con la quale ebbe due figlie: Fiammetta e Grazia Mirella. La coppia collaborò in diversi progetti, con Italia che realizzò oggetti in cuoio, ceramica, rame sbalzato e tela dipinta o ricamata su progetto del marito. Paschetto rimase sempre legato alla sua Torre Pellice, dove trascorreva lunghi periodi sia in estate che in inverno. La sua opera più nota al grande pubblico è senza dubbio l'Emblema della Repubblica Italiana, ideato a seguito di un concorso lungo e complesso. Tuttavia, l'opera di Paschetto non si limita a questo: la sua attività artistica è stata estremamente variegata, spaziando dalla grande decorazione alla pubblicità, dalla grafica istituzionale alle arti applicate. Tra le sue opere più significative si annoverano le decorazioni per il padiglione dell'Esposizione internazionale d'arte di Roma del 1911, progettato da Pio Piacentini in piazza Colonna, e le copertine delle Guide regionali d'Italia. Paschetto collaborò anche con riviste di studi religiosi, come "Bilychnis", diretta dal fratello Lodovico, e illustrò altri periodici protestanti, dimostrando un impegno costante anche nel campo della grafica religiosa. La sua arte, che si colloca tra il liberty e il déco, ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico italiano, testimoniata da numerose opere presenti in luoghi di culto protestanti, residenze private ed edifici pubblici, come il Ministero della Pubblica Istruzione. Paolo Antonio Paschetto si è spento a Torre Pellice il 9 marzo 1963, lasciando un'eredità artistica di grande valore, che continua a essere studiata e apprezzata. La sua capacità di coniugare una solida formazione accademica con un linguaggio personale e innovativo lo rende una figura di spicco nel modernismo romano, al fianco di artisti come Duilio Cambellotti, Vittorio Grassi e Umberto Bottazzi.
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