La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Domenico Pellegrini ( Galliera 1759 - Roma 1840). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Domenico Pellegrini fu un pittore italiano nato a Galliera Veneta, nel Padovano, il 19 marzo 1759. Inizialmente avviato alla professione di parrucchiere, Pellegrini abbandonò presto questo mestiere per dedicarsi alla pittura. La sua formazione artistica iniziò all'Accademia veneta, dove fu allievo di Pietro Longhi e di Alessandro Longhi, e successivamente di Lodovico Gallina. Nel 1784, lasciò Venezia per Roma, dove si affermò come ritrattista, competendo con artisti del calibro di Elisabeth Vigee Le Brun. Durante la sua carriera, Pellegrini viaggiò ampiamente in Europa, lavorando in città come Venezia, Roma, Napoli, Londra, Parigi e Lisbona. Questi viaggi non solo gli permisero di espandere la sua rete di contatti e committenti, ma anche di assorbire influenze stilistiche diverse, che arricchirono la sua arte. A Londra, ad esempio, la pittura inglese di fine Settecento ebbe un certo impatto sul suo stile. Pellegrini si distinse particolarmente nel campo della ritrattistica, genere che divenne il soggetto preferito della sua produzione. I suoi ritratti erano apprezzati per la loro capacità di catturare non solo l'aspetto fisico, ma anche il carattere e lo status sociale dei soggetti. Tra i suoi ritratti più noti, si ricordano quello dell'incisore Francesco Bartolozzi e quello di William Huntington, esposto nella National Portrait Gallery di Londra. Oltre ai ritratti, Pellegrini si cimentò anche in scene mitologiche e storiche, alcune delle quali ispirate dagli eventi della Rivoluzione francese. Tra le sue opere più celebri in questo genere, si possono citare "Morte di Messalina", "Le nozze di Canaan" e "La morte di Marat". La sua pittura, caratterizzata da un certo eclettismo, risentì dell'influenza di vari stili, compresa la pittura inglese del suo tempo. Nel corso della sua vita, Pellegrini ebbe l'opportunità di interagire con personalità di spicco del mondo dell'arte, come il celebre scultore Antonio Canova, con il quale intrattenne un'amicizia. In una lettera a Canova del 1813, Pellegrini esprimeva il suo desiderio di ricchezza e il conseguente malumore che questa gli aveva causato, confessando che solo la pittura lo rendeva veramente felice. Dopo aver accumulato una certa ricchezza, Pellegrini decise di ritirarsi dalla pittura attiva e di godersi la vita in diverse città europee. Tuttavia, la sua passione per l'arte non si spense mai completamente, come dimostra la sua corrispondenza e il fatto che continuò a mantenere contatti con altri artisti e mecenati. Pellegrini fu anche un collezionista d'arte e, negli ultimi anni della sua vita, donò la sua collezione all'Accademia di San Luca a Roma. Tra le opere donate, vi era un "Capriccio architettonico" di Canaletto. Morì a Roma il 4 marzo 1840, lasciando un'eredità artistica significativa e un'impronta duratura nel mondo dell'arte del suo tempo. La sua opera è stata oggetto di studi e pubblicazioni che hanno contribuito a riscoprire e valorizzare il suo contributo alla pittura del XVIII e XIX secolo. La prima monografia interamente dedicata a lui ha portato alla luce nuove informazioni e ha ampliato il catalogo delle sue opere, dimostrando l'importanza delle sue relazioni con artisti, mercanti d'arte e personaggi illustri dell'epoca. Domenico Pellegrini rimane una figura di spicco nella storia dell'arte, un artista che ha saputo attraversare l'Europa e imporsi come protagonista nel campo della ritrattistica, lasciando dietro di sé un'eredità di opere che continuano ad essere apprezzate per la loro qualità e per il loro fascino storico e culturale.
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