La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Gino Piccioni ( Foligno 1873 - Biella 1941). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Gino Piccioni, nato a Foligno il 22 marzo 1873 e deceduto a Biella il 2 luglio 1941, è stato un artista italiano la cui vita e opera si collocano tra la fine del XIX secolo e la prima metà del XX secolo. La sua formazione artistica ha avuto luogo a Roma, dove ha studiato sotto la guida di Ettore Roesler Franz e Achille Vertunni, due figure di spicco nel panorama artistico dell'epoca. Questo periodo di apprendistato ha segnato profondamente il suo stile e la sua visione artistica, influenzando le sue future creazioni. Durante la sua carriera, Piccioni ha esplorato diversi generi pittorici, ma si è distinto particolarmente nel disegno e nell'acquarello. Le sue opere sono state oggetto di 130 aste, principalmente nella categoria Disegno Acquarello, dimostrando il riconoscimento e l'apprezzamento del suo lavoro nel mercato dell'arte. La sua abilità nel catturare la delicatezza dei paesaggi e dei ritratti attraverso l'uso sapiente del colore e della luce ha contribuito a consolidare la sua reputazione come artista di talento. Piccioni ha vissuto un periodo significativo della sua vita a Biella, a partire dal 1927. Le fotografie che lo ritraggono mostrano un uomo dal volto aperto e solare, qualità che si riflettono anche nella sua arte, spesso caratterizzata da una luminosità e un'apertura simili. La sua presenza a Biella ha lasciato un'impronta indelebile nella comunità locale e nel panorama artistico della regione. Oltre alla pittura, Piccioni si è dedicato anche alla scultura, dimostrando una versatilità e un talento eccezionali. Tra le sue opere scultoree più note vi è la "Fons Vitae" creata nel 1936, un'opera che testimonia la sua abilità nel lavorare con materiali diversi e nel trasmettere messaggi profondi attraverso la forma scultorea. Anche nel campo della pittura, ha lasciato opere significative, come la scena di putti scherzanti con fiori, simbolo della Primavera, dipinta nella villa ex Converso a Cossila San Grato. La sua opera "La Mia Famiglia nel 1934", datata 1934, è un esempio della sua capacità di catturare momenti intimi e personali, trasformandoli in arte. Questo dipinto, insieme ad altre sue creazioni, riflette la sua abilità nel ritrarre la vita quotidiana con sensibilità e attenzione ai dettagli. Piccioni ha partecipato a numerose esposizioni, tra cui la mostra di Venezia nel 1899 e la Triennale milanese nel 1900, dove ha presentato opere che hanno ricevuto ampio riconoscimento. La sua partecipazione a queste importanti manifestazioni artistiche testimonia il suo ruolo attivo nel panorama artistico italiano dell'epoca. Nonostante la sua morte nel 1941, l'opera di Gino Piccioni continua a essere apprezzata e studiata. La sua capacità di esprimere la bellezza attraverso diverse forme d'arte e di lasciare un segno tangibile della sua genialità nel mondo dell'arte rende la sua figura e il suo lavoro oggetto di ammirazione e studio ancora oggi. La sua eredità artistica, caratterizzata da un profondo senso estetico e da una continua ricerca della bellezza, rimane un punto di riferimento importante per gli studiosi e gli appassionati d'arte.
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