La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Orazio Pigato ( Reggio Calabria 1896 - Verona 1966). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Orazio Pigato, nato a Reggio Calabria nel 1896, si trasferì da giovane a Verona, città che divenne il fulcro della sua vita artistica e dove morì nel 1966. La sua formazione artistica prese avvio all'Accademia di Belle Arti di Verona, dove ebbe l'opportunità di immergersi nello studio dell'arte, affinando le sue tecniche pittoriche e sviluppando uno stile personale che lo avrebbe contraddistinto nel panorama artistico italiano. La carriera di Pigato fu segnata da importanti riconoscimenti e partecipazioni a eventi di prestigio. Nel 1942, ad esempio, fu invitato a esporre alla XXIII Biennale di Venezia con una sala personale di 15 dipinti, un onore che testimonia il riconoscimento della sua arte a livello nazionale. Diego Valeri, uno dei critici d'arte più influenti del tempo, scrisse di lui evidenziando la gentilezza e la delicatezza dei suoi paesaggi, dei fiori e persino degli scarponi, soggetti che Pigato riusciva a trasformare in opere d'arte cariche di emozione e sensibilità. La produzione artistica di Pigato si caratterizzò per la varietà dei soggetti trattati, che spaziavano dai paesaggi ai fiori, dai ritratti alle nature morte, dimostrando una versatilità e una capacità di catturare l'essenza dei soggetti dipinti. La sua tecnica pittorica, raffinata e precisa, gli permetteva di giocare con le sfumature di colore e con la luce, creando composizioni armoniose e ricche di atmosfera. Orazio Pigato fu anche un artista profondamente legato al suo tempo, capace di interpretare e di riflettere nelle sue opere le tensioni e le trasformazioni della società italiana del Novecento. Nonostante ciò, la sua arte non perse mai quella dimensione di intima contemplazione e di ricerca della bellezza, che rimase una costante nel corso della sua carriera. Tra le sue opere più note, si ricorda "Orto al lido", un olio su tela del 1966 che rappresenta un esempio emblematico del suo talento nel catturare la luce e l'atmosfera di un paesaggio. Questa opera, come molte altre di Pigato, dimostra la sua abilità nel trasmettere attraverso la pittura un senso di pace e di serenità, invitando lo spettatore a una riflessione più profonda sulla natura e sulla bellezza delle cose semplici. Nonostante la sua morte nel 1966, l'eredità artistica di Orazio Pigato continua a vivere attraverso le sue opere, che sono conservate in collezioni private e pubbliche, e attraverso le mostre che ancora oggi gli vengono dedicate. La sua arte, intrisa di gentilezza e di sensibilità, rimane una testimonianza preziosa dell'evoluzione della pittura italiana nel corso del Novecento, capace di toccare le corde più intime dell'animo umano. In conclusione, Orazio Pigato non fu solo un pittore di talento, ma anche un artista che seppe interpretare con sensibilità e originalità il suo tempo, lasciando un'impronta indelebile nel panorama artistico italiano. La sua ricerca costante della bellezza, la sua attenzione verso i dettagli più minuti e la sua capacità di trasformare il quotidiano in arte fanno di lui una figura di spicco nella storia dell'arte del Novecento, un artista che continua a ispirare e a emozionare con la sua opera.
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