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Ignacio Pinazo Camarlench nacque l'11 gennaio 1849 a Valencia, in una famiglia povera. La sua infanzia fu segnata da eventi tragici, come la morte della madre a causa del colera e la successiva perdita del padre. Queste circostanze lo costrinsero a lavorare fin da giovane in vari mestieri per contribuire al sostentamento della famiglia. Tra questi, lavorò come argentiere, pittore di piastrelle e decoratore di ventagli. Dopo la morte del padre, visse con i nonni e nel 1864 si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di San Carlos a Valencia, guadagnandosi da vivere come cappellaio. La carriera artistica di Pinazo iniziò all'età di 21 anni, ottenendo il suo primo successo a Barcellona tre anni dopo. Nel 1871, le sue opere furono esposte per la prima volta alla Mostra Nazionale di Belle Arti. Il 1873 segnò un punto di svolta nella sua vita: la vendita di un dipinto gli fornì i fondi necessari per visitare Roma, dove rimase affascinato dall'arte e dalla cultura italiana. Al suo ritorno a Valencia nel 1874, abbandonò i temi storici convenzionali a cui aveva dedicato i suoi sforzi fino a quel momento, iniziando a dipingere soggetti familiari, figure nude e scene di vita quotidiana, anticipando così Joaquín Sorolla y Bastida e Francisco Domingo sia nei soggetti che nello stile. Questo segnò l'inizio di uno stile più intimo e impressionista. Pinazo tornò a Roma nel 1876, grazie a una borsa di studio ottenuta dalla Diputación de València, e vi rimase per cinque anni. Nel 1884, a causa di un'epidemia di colera a Valencia, si trasferì temporaneamente nella città di Bétera, dove rimase nella villa "Maria" del banchiere Jose Jaumandreu. Dal 1884 al 1886 insegnò alla Scuola di Valencia e ricevette numerose commissioni dall'aristocrazia valenciana, tra cui la Marchesa di Benicarló. Le esposizioni annuali d'arte gli valsero medaglie d'argento nel 1881 e nel 1885, e medaglie d'oro nel 1887 e nel 1899, oltre a una medaglia reale. Nel 1912, una strada di Valencia fu intitolata in suo onore. Pinazo si sposò con Teresa Martinez Montfort e la coppia ebbe due figli, Ignacio e Jose, entrambi divenuti pittori. Morì a Godella, all'età di 67 anni, il 18 ottobre 1916. Nel corso della sua carriera, Pinazo lavorò con colori scuri: nero, marrone e altre tonalità terrose, così come nella palette scintillante tipica dell'Impressionismo. Le sue opere spesso mostrano pennellate rapide. Tra i suoi dipinti più noti ci sono "Las hijas del Cid" (1879), "Los últimos momentos del rey Don Jaime el Conquistador en el acto de entregar su espada a su hijo Don Pedro", "El guardavía" (1877) e "Barca en la playa" (1890). Parte del suo lavoro può essere ammirata nella Basilica de la Asunción nella città di Cieza e nel Museu de Belles Arts de València (Museo di Belle Arti di Valencia). La più grande collezione delle opere di questo pittore si trova all'Institut Valencià d'Art Modern (Istituto Valenciano d'Arte Moderna), con oltre cento dipinti e seicento disegni, sebbene purtroppo questi non siano esposti permanentemente. Una selezione delle sue opere può anche essere vista al Museo del Prado a Madrid. Ignacio Pinazo Camarlench fu un pittore prolifico e innovativo che svolse un ruolo significativo nell'evoluzione dell'arte moderna spagnola. La sua capacità di superare i vincoli accademici della sua formazione istituzionale e di dipingere seguendo i suoi istinti lo distinse come un precursore dell'Impressionismo in Spagna. Nonostante abbia trascorso gran parte della sua vita in isolamento, il suo stile è considerato una creazione originale e autonoma, indipendente dall'arte vivente del suo tempo.
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