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Carlo Pizzi fu un pittore italiano, nato nel 1842 a Lecco, in Lombardia, in una famiglia di umili origini. La sua formazione artistica ebbe inizio presso l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove fu allievo di maestri del calibro di Gaetano Fasanotti, Luigi Ricciardi e Raffaele Casnedi. Durante i suoi anni di studio, Pizzi si distinse per il suo talento nel dipingere paesaggi, una passione che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita. La Lombardia, con i suoi paesaggi naturali e i suoi cambiamenti stagionali, divenne la principale fonte di ispirazione per le sue opere. Pizzi fu particolarmente influenzato da Eugenio Gignous e Silvio Poma, altri artisti paesaggisti con cui condivise l'esperienza accademica. Questi incontri furono fondamentali per la sua crescita artistica e per la definizione del suo stile pittorico. Nel corso della sua carriera, Carlo Pizzi partecipò a numerose esposizioni, inviando le sue opere a mostre importanti in diverse città italiane. Nel 1872, a Milano, espose "Lungo l'Adda presso Brivio" e "La Molgora in Brianza". Cinque anni dopo, a Napoli, presentò "Le Alpi" e "Una mattina". Le sue opere furono nuovamente esposte a Milano nel 1881 e nel 1883, dove presentò "L'Autunno", "Un vano nel Ticino", "Fiori", "Maggino sulle Prealpi" e "Breglia presso il Lago di Como". Il dipinto del Ticino fu esposto anche a Roma nel 1883. Nel 1884, alla mostra di Torino, inviò "Pescarenico" e "Monte Resegone" e "La palude". Due anni dopo, a Milano, espose "Viottola fra i castani", "Un guado", "Un fiume", "Una palude" (litografia) e "Un torrente". A Venezia, nel 1887, presentò "Rimorchiatore" e "Mare", mentre a Bologna, nel 1888, espose una tela raffigurante "L'Isola dei Pescatori sul Lago Maggiore". Le sue opere sono state vendute in aste d'arte, raggiungendo prezzi che variano a seconda delle dimensioni e del medium utilizzato. Il record di prezzo per un'opera di Pizzi è stato stabilito nel 2000 presso Christie's South Kensington, dove "Lake Garda; Lake Como" fu venduto per 21.310 dollari. Oltre alla pittura, Carlo Pizzi si dedicò anche alla scultura, come dimostrano alcune sue opere in bronzo e altorilievo. Tuttavia, è per i suoi paesaggi che è maggiormente ricordato, opere che catturano l'essenza della Lombardia con una sensibilità che riflette il verismo e il naturalismo italiano dell'epoca. Pizzi morì nel 1909 a Lecco, lasciando un'eredità di opere che continuano a essere apprezzate per la loro capacità di evocare la bellezza naturale della sua terra natale. Le sue tele sono conservate in collezioni private e musei, e alcune di esse sono state esposte in mostre dedicate alla pittura lombarda del XIX secolo. La critica non ha sempre dedicato a Carlo Pizzi l'attenzione che avrebbe meritato, ma il suo contributo al paesaggismo lombardo è innegabile. Le sue vedute di Pescarenico, di Lecco, del Resegone e dell'Adda, così come i suoi disegni e acquerelli, testimoniano la sua abilità nel catturare l'atmosfera e la luce del paesaggio lombardo. In conclusione, Carlo Pizzi fu un artista che seppe interpretare con autorevolezza il paesaggio lombardo, inserendosi nel solco del verismo e del naturalismo italiano. La sua opera offre uno sguardo intimo e familiare su un territorio ricco di storia e di bellezza naturale, un patrimonio che continua a essere scoperto e apprezzato dagli amanti dell'arte.
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