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Enrico Prampolini è stato un artista italiano poliedrico, noto per il suo contributo significativo al movimento futurista, nonché per il suo lavoro come pittore, scultore, scenografo e teorico dell'arte. Nato a Modena il 20 aprile 1894, Prampolini ha vissuto un'infanzia e un'adolescenza caratterizzate da continui trasferimenti a causa del lavoro del padre, toccando città come Lucca, Chiaravalle Marche, Torino e Viareggio, per poi stabilirsi definitivamente a Roma. Qui, nel 1912, si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Roma, diventando allievo di Duilio Cambellotti, un'esperienza formativa che lo avvicinò alle correnti artistiche dell'epoca e gli permise di sviluppare una visione artistica propria. Il suo percorso artistico si è sviluppato inizialmente all'interno della cultura figurativa tardosimbolista, come dimostrano le sue prime illustrazioni pubblicate su riviste dell'epoca. Tuttavia, la sua adesione al futurismo segnò una svolta decisiva nella sua carriera, portandolo a esplorare nuove forme espressive e a sperimentare con materiali e tecniche innovative. Prampolini si distinse per la sua capacità di fondere insieme pittura, scultura e scenografia, creando opere d'arte totali che riflettevano la sua visione dinamica e organica dell'universo. Durante gli anni Dieci e Venti, Prampolini intensificò la sua attività per il teatro, collaborando con importanti figure del movimento futurista come Filippo Tommaso Marinetti e contribuendo alla realizzazione di spettacoli teatrali innovativi. La sua ricerca artistica lo portò a esplorare l'estetica della macchina e l'introspezione meccanica nell'arte, temi che riflettevano l'entusiasmo e l'ottimismo tecnologico tipici del futurismo. In questo periodo, Prampolini produsse anche numerosi scritti teorici e critici che contribuirono a definire l'identità del movimento futurista. Nel 1927, Prampolini fondò il Teatro Futurista Prampolini e, un anno dopo, concepì il Padiglione Futurista all'Esposizione del Valentino a Torino, dimostrando la sua capacità di integrare le arti visive con le performance dal vivo. Dopo l'esperienza futurista, l'artista continuò a produrre opere influenzate dalle visioni del microcosmo, esplorando nuovi materiali e tecniche. La sua arte, caratterizzata da una profonda preoccupazione per il dinamismo e l'organicità, trovò espressione nelle visioni cosmiche e nei sogni degli anni Trenta e Quaranta, periodo durante il quale Prampolini occupò un posto unico nell'arte astratta europea. Prampolini mantenne stretti contatti con rappresentanti dell'avanguardia europea, tra cui il gruppo Section d'Or, il Dadaismo, il Bauhaus, De Stijl, l'Abstraction-Création, e artisti del calibro di Pablo Picasso, Piet Mondrian, Wassily Kandinsky e Jean Cocteau. Queste interazioni arricchirono ulteriormente la sua ricerca artistica, permettendogli di sperimentare con forme e concetti innovativi. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Prampolini si dedicò alla pittura informale, continuando a esplorare nuove possibilità espressive fino alla sua morte, avvenuta a Roma il 17 giugno 1956. La sua eredità artistica è testimoniata dalle numerose opere conservate in collezioni pubbliche e private, nonché dal suo impatto duraturo sulle generazioni successive di artisti. Prampolini rimane una figura chiave nell'arte italiana del XX secolo, un pioniere che ha saputo anticipare e influenzare le tendenze artistiche del suo tempo.
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