La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Attilio Pratella ( Lugo di Romagna 1856 - Napoli 1949). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Attilio Pratella nacque il 19 aprile 1856 a Lugo di Romagna, Italia, figlio di Alessandro Pratelli e Giuseppa Verlicchi. La sua famiglia cambiò il cognome in Pratella nel 1876. Fin da giovane, Attilio dimostrò un notevole talento per la pittura, tanto da restare a scuola dopo le lezioni per perfezionare la sua arte. A soli 16 anni, illustrò un libro di chirurgia per un dottore di Bologna, segno precoce della sua abilità e dedizione. Pratella frequentò il Collegio Trisi, dove studiò sotto la guida del pittore Ippolito Bonaveri. La sua formazione artistica proseguì all'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove studiò dal 1877 al 1878 grazie a una borsa di studio. La sua carriera prese una svolta significativa nel 1880, all'età di 24 anni, quando vinse una borsa di studio Campagnoli che gli permise di trasferirsi a Napoli per studiare all'Accademia di Belle Arti di Napoli. Durante il suo soggiorno a Napoli, Pratella si mantenne economicamente producendo schizzi turistici popolari per la bottega di Masto Peppe (Giuseppe Massa) e decorazioni ceramiche per la bottega di Cesare Cacciapuoti, creando imitazioni della porcellana di Capodimonte e collaborando con l'antiquario Charles Varelli. Nel 1887, Pratella sposò Annunziata Belmonte e la coppia si trasferì nel quartiere Vomero di Napoli nei primi anni '20, stabilendosi inizialmente in Via Luca Giordano. Ebbero cinque figli: Fausto (1888-1964), Ugo (1890-1978), Paolo (1892-1980), Eva (1897-1996) e Ada (1901-1929). Tre dei loro figli, Fausto, Paolo e Ada, seguirono le orme paterne diventando anch'essi pittori. La zona di Vomero divenne gradualmente una colonia di artisti, con Pratella e il suo amico e artista Giuseppe Casciaro tra i residenti più noti. L'opera di Pratella è caratterizzata da vedute napoletane di piccole dimensioni, realizzate con rapidi tocchi di pennello e note per l'uso di grigi e verdi fini alternati a toni caldi improvvisi e bianchi intensi. Tra i suoi soggetti preferiti figurano i mercati e il lungomare di Napoli, le colline circostanti di Vomero, l'isola di Capri e la costa di Sorrento. Alcuni dei suoi titoli più noti includono "Impressioni", "Paesaggio: Crepuscolo, Verde", "Un angolo di Posillipo", "Strada del Vomero", "In Campagna" e "Valle di Camaldoli". Le sue opere sono esposte nelle principali gallerie d'arte moderna italiane di Milano, Napoli e Roma. Verso la fine della sua carriera, Pratella iniziò a sperimentare nuove forme espressive attraverso paesaggi più essenziali, caratterizzati da tocchi quasi plastici e nuove combinazioni di colori. Nonostante la sua inclinazione verso la sperimentazione, Pratella non abbandonò mai completamente la rappresentazione della vita e dei paesaggi napoletani, documentando attraverso i suoi quadri angoli, luoghi, vedute e atmosfere della città. Attilio Pratella morì il 28 aprile 1949 nella sua casa di Piazetta Aniello Falcone, vicino a Villa Floridiana nel quartiere Vomero di Napoli. In seguito alla sua morte, una strada a Napoli e una a Lugo di Romagna furono intitolate in suo onore, riconoscendo il suo contributo all'arte italiana e alla documentazione della vita e dei paesaggi napoletani attraverso la sua pittura.
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