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Gaetano Previati fu un pittore italiano, nato a Ferrara il 31 agosto 1852 e deceduto a Lavagna il 21 giugno 1920. La sua vita e la sua arte si intrecciano con la storia culturale e politica dell'Italia di fine Ottocento e inizio Novecento, periodo in cui l'arte italiana attraversava una fase di profonda trasformazione e ricerca di nuove espressioni. Previati iniziò i suoi studi artistici nella sua città natale, Ferrara, presso la Scuola di Belle Arti, dove ebbe come insegnanti Gerolamo Domenichini e Giovanni Pagliarini, due figure di spicco del panorama artistico ferrarese. La sua formazione proseguì a Firenze, dove frequentò lo studio di Amos Cassioli, noto per le sue opere di soggetto storico e classico. Questo periodo fiorentino fu per Previati un'occasione per ampliare la sua conoscenza artistica e per affinare la sua tecnica. Nel 1876, al termine del servizio militare, Previati si trasferì a Milano, dove si iscrisse all'Accademia di Brera e studiò sotto la guida di Giuseppe Bertini. A Milano, Previati ottenne il primo riconoscimento importante quando il suo quadro "Gli ostaggi di Crema" vinse il premio al Concorso Legato Canonica nel 1879. Questo successo fu seguito dall'opera "Cesare Borgia a Capua", che gli valse il plauso del pubblico all'esposizione nazionale di Torino nel 1880. Durante gli anni a Milano, Previati entrò in contatto con la Scapigliatura, un movimento artistico e letterario che si opponeva all'arte accademica e borghese, e che esplorava temi più liberi e trasgressivi. In questo periodo, Previati iniziò a lavorare su temi patriottici, storici e melodrammatici, come dimostra la sua opera "Paolo e Francesca", ma anche su temi religiosi, come gli affreschi della Via Crucis nel cimitero di Castano. La svolta nella carriera di Previati avvenne con l'incontro con Vittore Grubicy, mecenate e mercante d'arte, che lo introdusse alla cultura europea e lo incoraggiò a esplorare nuove correnti artistiche. Fu Grubicy a spingere Previati verso il Divisionismo, un movimento che proponeva una nuova tecnica pittorica basata sulla separazione dei colori in piccoli tocchi di pennello applicati direttamente sulla tela. Previati non solo adottò questa tecnica, ma ne divenne anche un teorico, scrivendo trattati come "Principi scientifici del divisionismo". Le opere divisioniste di Previati, come "Maternità" e "Madonna dei gigli", furono accolte con interesse e polemiche, ma segnarono la sua affermazione nel panorama artistico europeo. Partecipò a numerose esposizioni internazionali, tra cui quelle di Berlino, Monaco e Parigi, e fu presente alla Biennale di Venezia per molti anni, con mostre personali nel 1901 e nel 1912. La vita di Previati fu segnata anche da eventi personali dolorosi, come la morte di membri della sua famiglia, che lo portarono a ritirarsi a Lavagna, dove trascorse lunghi periodi. Qui la sua pittura si volse a colori più luminosi e a una scomposizione cromatica ancora più personale. Nonostante il successo, Previati non smise mai di sperimentare e di cercare nuove vie espressive. Gaetano Previati morì a Lavagna nel 1920, lasciando un'eredità artistica di grande valore. La sua opera fu riconosciuta e apprezzata non solo in Italia, ma anche a livello internazionale, e ancora oggi è considerato uno dei maggiori esponenti del Divisionismo e del Simbolismo italiano.
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