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Clemente Pugliese Levi, nato a Vercelli il 30 settembre 1855 e deceduto a Milano l'8 luglio 1936, è stato un pittore italiano noto per le sue luminose rappresentazioni paesaggistiche, principalmente delle Alpi del Piemonte, la sua terra natia. Residente a Torino per gran parte della sua vita, Pugliese Levi ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico italiano, grazie alla sua capacità di catturare la luce e l'atmosfera delle montagne e dei paesaggi che amava dipingere. La sua formazione artistica iniziò a Vercelli, dove, sotto la guida di Carlo Costa, un pittore locale, apprese le prime tecniche di disegno e pittura. Questo periodo fu fondamentale per lo sviluppo del suo stile, che in seguito sarebbe stato fortemente influenzato dall'Impressionismo, un movimento che privilegiava la rappresentazione degli effetti della luce naturale e delle sue variazioni sul paesaggio. Nel 1875, Pugliese Levi si trasferì con la sua famiglia a Torino, dove inizialmente si iscrisse alla facoltà di scienze naturali, per poi frequentare contemporaneamente i corsi dell'Accademia Albertina di Belle Arti. Fu una scelta che segnò definitivamente il suo percorso, poiché decise di abbandonare gli studi universitari per dedicarsi completamente alla pittura. Questa decisione fu influenzata anche dall'incontro con Enrico Gamba, suo maestro all'Accademia, che lo introdusse ulteriormente alle tecniche e agli stili che avrebbero caratterizzato la sua opera. La carriera di Pugliese Levi prese il via con la partecipazione a diverse mostre e esposizioni, tra cui quelle organizzate dal Circolo degli Artisti di Torino e dalla Società Promotrice di Belle Arti. Già dalle sue prime apparizioni pubbliche, il talento di Pugliese Levi fu riconosciuto e apprezzato, tanto che nel corso degli anni le sue opere furono esposte in numerose mostre, non solo a Torino ma anche in altre città italiane, come Venezia, dove partecipò alla Mostra del 1887. Tra le sue opere più note, si ricordano "Il Mattino nuvoloso: Fieno maturo", "Un'occhiata ai lavori", "Sul mercato dei fiori a Porta Palazzo", "La Dora", "Uno studio dal vero", "Color del sole", "Paesaggio", "Per la festa del Mercato", "Un giorno triste" e "Un bosco". Questi lavori evidenziano la sua predilezione per i paesaggi naturali e urbani, che riusciva a rendere con una sensibilità particolare per la luce e il colore. Pugliese Levi non fu solo un pittore di paesaggi; si dedicò anche alla rappresentazione di vedute urbane e di scene di vita quotidiana, come dimostra il suo interesse per i mercati e le attività all'aperto. La sua opera "Il Mercato del Pesce" è un esempio della sua abilità nel catturare l'atmosfera vivace e colorata dei mercati. Nonostante il riconoscimento ottenuto in vita, Pugliese Levi rimase una figura relativamente appartata nel panorama artistico italiano, forse a causa della sua natura riservata e del suo desiderio di non mercificare eccessivamente la propria arte. Tuttavia, la sua eredità artistica continua a essere apprezzata e studiata, come dimostrano le numerose esposizioni postume e le valutazioni delle sue opere nel mercato dell'arte. In conclusione, Clemente Pugliese Levi rappresenta una figura significativa nell'arte italiana dell'Ottocento, un artista che, con la sua sensibilità per la luce e il colore, ha saputo interpretare e trasmettere la bellezza dei paesaggi e delle scene che lo circondavano, lasciando un'impronta indelebile nella storia dell'arte.
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