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Giovanni Quinzio, nato a Genova il 1° settembre 1832, è stato un pittore italiano che ha lasciato un'impronta significativa nel panorama artistico ligure dell'Ottocento. Figlio di Giuseppe e Maria Teresa Corsiglia, Giovanni crebbe in una Genova in fermento culturale, che avrebbe influenzato profondamente la sua formazione e la sua arte. La sua educazione artistica iniziò all'Accademia Ligustica di Genova, dove fu allievo di Giuseppe Isola. Questo periodo di apprendistato fu fondamentale per lo sviluppo delle sue capacità tecniche e della sua sensibilità artistica. In seguito, Quinzio ottenne la cattedra di pittura presso la stessa Accademia, segno del riconoscimento del suo talento e della sua abilità. Nel corso della sua carriera, Quinzio partecipò a numerose esposizioni, tra cui la X Esposizione della Società promotrice di belle arti di Genova nel 1860, evento che testimonia la sua attiva partecipazione alla vita artistica della città. Nel 1861, realizzò opere per la chiesa di Nostra Signora Assunta a Rivarolo, dimostrando la sua abilità nel campo della pittura religiosa e della decorazione di interni. Il suo stile pittorico era caratterizzato da un linguaggio di derivazione tardobarocca, con un'attenzione particolare alla dissoluzione dei confini tra lo spazio pittorico e quello dell'osservatore. Questo approccio si rifletteva nelle sue opere, come nel ciclo di affreschi realizzati per la chiesa della Consolazione a Genova, dove raffigurò la Vittoria di San Michele sul demonio e le Storie di Cristo e della Vergine. Questi lavori mostrano la sua capacità di creare composizioni dinamiche e di grande impatto emotivo. Nonostante la sua abilità e il suo contributo all'arte, il numero di opere di Quinzio vendute sul mercato antiquario delle aste è stato molto scarso, suggerendo che la sua fama non abbia raggiunto un ampio riconoscimento al di fuori della sua città natale. Tuttavia, la sua influenza si estese ai suoi allievi e alle generazioni successive di pittori liguri. Giovanni Quinzio si sposò con Maria Ridella, e insieme ebbero tre figli, tra cui Gaetano, nato nel 1860. Il suo terzo figlio, Tullio Salvatore Quinzio, seguì le orme paterne diventando anch'egli pittore, ulteriore testimonianza dell'eredità artistica lasciata da Giovanni. Le opere di Giovanni Quinzio sono conservate in diversi luoghi di culto e collezioni private, tra cui la chiesa della Consolazione a Genova, la parrocchia di Recco e il Santuario di San Michele di Pagana. Questi lavori sono esempi significativi della sua maestria nell'arte degli affreschi e della pittura religiosa. Quinzio morì a Genova il 9 novembre 1918, lasciando un'eredità di opere che continuano a essere studiate e apprezzate per la loro qualità artistica e per il loro contributo alla storia dell'arte ligure. La sua vita e la sua opera sono documentate in diverse fonti storiche e biografiche, che forniscono una testimonianza del suo ruolo nel panorama artistico del suo tempo. In conclusione, Giovanni Quinzio è stato un artista che, attraverso la sua pittura, ha saputo interpretare e trasmettere la ricchezza culturale e spirituale della sua epoca. La sua opera, sebbene non abbia ottenuto un vasto riconoscimento commerciale, rimane un punto di riferimento importante per la comprensione dell'arte ligure dell'Ottocento e per l'ispirazione delle future generazioni di artisti.
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