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Edoardo Raimondi, nato a Parma il 26 luglio 1837 e deceduto a Reggio Emilia il 12 aprile 1919, è stato un pittore italiano rinomato per i suoi paesaggi e soggetti di genere. Figlio del pittore Carlo Raimondi, Edoardo ha vissuto e lavorato principalmente a Reggio, in Emilia, dove ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico dell'epoca. La formazione artistica di Raimondi è stata influenzata o diretta da Antonio Fontanesi, un altro illustre pittore dell'epoca, noto per i suoi paesaggi evocativi. Questa influenza è evidente nelle opere di Raimondi, che spesso raffigurano la natura e gli ambienti rurali con una sensibilità e una profondità che ricordano lo stile di Fontanesi. Durante gli anni '80 dell'Ottocento, Raimondi ha esposto frequentemente a Torino, guadagnandosi il riconoscimento e l'apprezzamento del pubblico e della critica. La sua partecipazione a mostre importanti, come quella di Milano nel 1872 e di Napoli nel 1877, ha contribuito a consolidare la sua reputazione come artista di talento. Tra le opere esposte in queste occasioni, si ricordano "Il viatico nei dintorni di Parma", "I mandriani", "Rivierschi del Po fuggenti dall'inondazione del Dicembre 1872" e "Le raccoglitrici di cicoria". Nel 1881, alla mostra di Milano, ha presentato opere come "Capraio", "Giovane porcaro" e "Le rive del Po", che dimostrano la sua abilità nel catturare la vita e l'atmosfera delle campagne italiane. Le sue esposizioni a Roma nel 1883 e a Torino nel 1884 hanno ulteriormente ampliato il suo repertorio, includendo scene della corrida di Pamplona e vedute del Lago di Biwa in Giappone, dimostrando la sua versatilità e la sua apertura a temi e influenze internazionali. Nel 1886, alla Mostra di Livorno, Raimondi ha esposto "Bandiera nera in vedetta", una scena della Guerra di Tonchino, e "Vecchio parco", confermando il suo interesse per soggetti storici e di attualità. Altre opere degne di nota includono "Entrata del toro a la vara", "Ricordi di San Rossore", "Passaggio lombardo", "Pianura" e "Boscaglia", che rivelano la sua profonda connessione con la terra e la natura. Raimondi si è distinto anche nel genere della pittura di battaglia, con opere come "Ulani austriaci annientati dall’artiglieria italiana a Villafranca" (Battaglia di Custoza, 1866) e "Prince Amedeo ferito a Monte Croce", conservate nella Pinacoteca Stuard di Parma. Queste tele, insieme a dipinti orientalisti come "I Turcos a Robecchetto", "La Quiete" e "Costumi del Cairo", realizzati nel 1864, dimostrano la sua capacità di trattare una vasta gamma di temi con maestria e sensibilità. La carriera di Edoardo Raimondi è stata segnata da un costante impegno artistico e da una ricerca espressiva che lo hanno portato a esplorare diversi generi e tecniche. La sua opera, ricca di dettagli e sfumature, offre uno spaccato vivido e autentico dell'Italia dell'Ottocento, con particolare attenzione per i paesaggi e le scene di vita quotidiana. La sua eredità artistica continua a essere apprezzata e studiata, testimoniando l'importanza e l'influenza di Raimondi nel panorama artistico italiano.
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