La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Oreste Recchione ( Grottaminarda 1841 - Napoli 1904). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Oreste Recchione fu un pittore italiano noto per i suoi paesaggi, dipinti religiosi e mitologici. Nato il 30 settembre 1841 a Sant'Angelo dei Lombardi, vicino a Chieti, nella provincia di Chieti, Recchione si trasferì con la sua famiglia a Palena durante la sua infanzia. Dopo aver completato gli studi elementari a Palena, proseguì la sua formazione a Pescocostanzo, nell'Abruzzo, dove fu influenzato dalle numerose manifestazioni d'arte del luogo. Nel 1856, grazie allo zio, un medico e professore all'Università di Napoli, Recchione si trasferì a Napoli per studiare all'Accademia di Belle Arti. Qui, insieme al suo amico Teofilo Patini, fu allievo di Basilio Puoti, Biagio Molinari e Giuseppe Mancinelli. Durante questo periodo, Recchione fu attratto dal circolo dei pittori del vero, tra cui Domenico Morelli e Filippo Palizzi, che influenzarono notevolmente il suo stile artistico. Dopo la caduta della monarchia borbonica, Recchione contribuì a fondare la Società per la Promozione delle Belle Arti a Napoli, un'istituzione che aveva lo scopo di promuovere l'arte e gli artisti locali. Durante la sua carriera, Recchione si dedicò esclusivamente all'arte dal 1862 al 1888, partecipando a numerose esposizioni e ottenendo riconoscimenti per il suo lavoro. Tra le sue opere più note si annoverano "La Pioggia ed il Potatore" (1871), "Dafni e Cloe" (1877), "Una sera d'autunno ne' monti Abruzzesi" (1884), "Inverno" e "Primavera" (entrambi del 1885), e "L'avanguardia del gregge" (1890). Recchione ha lasciato un'impronta significativa nella regione dell'Abruzzo, con dipinti come "St Andrew Fisherman" (1870) nella chiesa della Madonna del Rosario a Palena e "Holy Family" (1902) nell'Abbazia di Monteplanizio a Lettopalena. Nel corso della sua vita, Recchione si trasferì più volte, ma alla fine tornò a Palena, nell'Abruzzo, dove continuò a dipingere e a insegnare. Morì a Napoli il 10 novembre 1904, all'età di 63 anni, lasciando un'eredità artistica che continua a essere apprezzata e studiata. La sua arte è stata oggetto di una mostra retrospettiva nel 1996 al Castello di Palena e al Museo "Costantino Barbella" di Chieti, intitolata "Oreste Recchione poeta della natura", curata da Cosimo Savastano e Bianca Maria De Luca. Questa mostra ha contribuito a riscoprire e valorizzare il suo contributo all'arte italiana, mettendo in luce la sua capacità di catturare la bellezza della natura e la profondità dell'esperienza umana. Recchione è stato un artista modesto e coscienzioso, stimato dai suoi contemporanei per la sua dedizione e il suo talento. La sua opera è stata apprezzata da figure importanti come Morelli e Francesco Paolo Michetti, che non erano soliti concedere facilmente il loro consenso. La sua influenza si estende oltre i suoi dipinti, poiché ha lasciato un segno indelebile nella storia dell'arte abruzzese e italiana. La sua vita e la sua arte sono state documentate in diversi cataloghi e pubblicazioni, che forniscono una visione approfondita del suo lavoro e del suo impatto culturale. Tra questi, "Oreste Recchione - poeta della natura", "Oreste Recchione - l'iconografia sacra" e "Oreste Recchione - Riscoperte ed inediti" sono risorse preziose per chiunque sia interessato a conoscere più da vicino la vita e l'opera di questo artista eccezionale. In conclusione, Oreste Recchione rimane una figura significativa nell'arte italiana del XIX secolo, un pittore che ha saputo interpretare e rappresentare la realtà attraverso la lente della sua sensibilità artistica, lasciando un'eredità di opere che continuano a parlare al pubblico di oggi.
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