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Enrico Reffo fu un pittore italiano nato a Torino il 31 luglio 1831 e morto nella stessa città il 16 luglio 1917. La sua vita fu segnata da una profonda devozione per l'arte sacra, che si riflette nelle sue opere caratterizzate da una forte componente religiosa. Reffo crebbe in una famiglia originaria di Cravagliana, in Valsesia, e fin da giovane fu avviato dal padre al mestiere di incastonatore di gioielli. Tuttavia, la sua passione per l'arte lo portò a intraprendere un percorso diverso. Solo all'età di 22 anni ebbe l'opportunità di frequentare l'Accademia Albertina di Torino, dove divenne discepolo del pittore Gaetano Ferri. Nonostante la salute cagionevole, che a tratti gli impedì di proseguire regolarmente gli studi, Reffo non si diede per vinto e continuò a perfezionarsi nel disegno, diventando un artista virtuoso. Nei primi anni della sua carriera, Reffo partecipò ad alcune esposizioni della Promotrice di Torino, ma ben presto decise di ritirarsi dalla scena pubblica per dedicarsi esclusivamente all'arte sacra. A parte alcuni ritratti di parenti e amici, la sua produzione artistica fu quasi interamente composta da quadri di soggetto religioso, nei quali arte e fede si fondono in maniera indissolubile. Reffo trascorse brevi periodi in varie città italiane come Roma, Firenze, Bologna, Venezia e Padova, dove studiò i capolavori dell'arte religiosa. Nonostante questi viaggi, la maggior parte della sua vita e del suo lavoro si svolse a Torino, dove gli fu concesso uno studio presso il Collegio degli Artigianelli in cambio delle lezioni di pittura e scultura che impartiva agli allievi. La sua arte, personale e profondamente sentita, si distingue per la sicurezza nel disegno e per la forza coloristica. Nei suoi lavori si può percepire una discendenza spirituale dai maestri primitivi fiorentini, senesi e umbri. Reffo lavorò sia ad olio che a fresco, e nei suoi bozzetti e cartoni si nota il travaglio del suo spirito, come dimostra il "Trittico degli Arcangeli", completato all'età di 83 anni. Tra le sue numerose opere, alcune delle più importanti sono il "Transito di San Giuseppe" e "La Beata Vergine della Concezione con otto Santi e Sante", entrambe pale d'altare per le chiese dei SS. Pietro e Paolo e di San Tommaso a Torino. Altre opere degne di nota sono la "Madonna del Rosario con San Domenico e Santa Caterina da Siena" per la Cattedrale di Alba, "I Santi Solutore, Avventore ed Ottavio" per la Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice di Torino, e la "Madonna della Rosa" per la chiesa di Santa Barbara a Milano. Le sue opere si trovano anche in chiese di Novara, Wellington in Australia e Buenos Aires. La vita di Reffo fu caratterizzata da una grande modestia e da un distacco dalle manifestazioni mondane. La sua dedizione all'arte sacra e il suo stile personale lo resero una figura di spicco nel panorama artistico piemontese dell'epoca. Nonostante la sua scelta di vivere lontano dai riflettori, il suo lavoro ha lasciato un'impronta indelebile nella storia dell'arte italiana, soprattutto per quanto riguarda la pittura religiosa tra l'Ottocento e il Novecento.
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