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Antonio María de la Concepción Reyna Manescau, noto anche come Antonio Reyna Manescau, nacque il 5 dicembre 1859 a Coín, Málaga, in una famiglia benestante. Figlio di Francisco Reyna Zayas e Matilde Manescau y Ostman, Antonio era uno dei dieci figli, sei dei quali morirono in giovane età. La sua famiglia godeva di un buon status sociale, con lo zio José Reyna Zayas che ricopriva la carica di sindaco di Coín durante l'infanzia di Antonio. Fin da piccolo, Antonio mostrò un notevole talento per il disegno, iniziando la sua formazione artistica presso la Scuola di Belle Arti di Malaga, dove fu allievo di Joaquín Martínez de la Vega e successivamente di Bernardo Ferrándiz, fondatore della Scuola di Pittura di Malaga. Studiò insieme al futuro maestro José Moreno Carbonero. Nel 1882, Reyna Manescau ricevette una borsa di studio per studiare a Roma, dove rimase per il resto della sua vita, affascinato dalla cultura e dall'arte italiana. Durante il suo soggiorno a Roma, frequentò il laboratorio di Villegas Cordero e fu influenzato dall'arte orientale, producendo alcune opere a tema orientale. Inoltre, partecipò a tertulie presso il Café El Greco, un punto di ritrovo per la colonia spagnola. Nel 1889 sposò la cantante lirica Beatriz Mililotti Desantis e si stabilì definitivamente a Roma. Reyna Manescau è noto principalmente per le sue vedute veneziane, che rappresentano una parte significativa della sua produzione artistica. Dopo la sua prima visita a Venezia nel 1885, si specializzò nella pittura di paesaggio, catturando la bellezza e il fascino della città con una precisione e una maestria del colore eccezionali. Le sue opere sono caratterizzate da una fedele rappresentazione dei dettagli architettonici e da una ricchezza cromatica che riflette la sua abilità e la sua passione per la città lagunare. Tra le sue opere più importanti si annoverano numerose vedute dei canali veneziani e della Piazza San Marco, la scena classica "Floralia" (scomparsa durante la Guerra Civile Spagnola) e "Rancho Andaluz". Quest'ultima opera, dipinta durante un soggiorno a Coín in seguito alla morte della madre nel 1910, rappresenta una proprietà di famiglia conosciuta come 'Cortijo Ricardo' ed è attualmente esposta nel municipio di Coín. Nonostante vivesse permanentemente in Italia, Reyna Manescau mantenne stretti legami con la sua città natale, inviando numerose opere che, purtroppo, perirono in un incendio presso la dogana di Malaga. Tuttavia, alcune delle sue opere sono conservate in musei e collezioni private, tra cui il Museo Carmen Thyssen di Malaga, il Museo di Belle Arti di Boston e l'Ermitage di San Pietroburgo. Nel corso della sua carriera, Reyna Manescau espose regolarmente le sue opere a Roma, ottenendo il riconoscimento e l'apprezzamento della critica e del pubblico. Le sue esposizioni a Londra e le frequenti mostre a Roma gli permisero di consolidare la sua fama, culminata con l'acquisizione di tre dei suoi dipinti, intitolati "Roma Sparita", da parte del museo di belle arti della città e di due ritratti di Papa Benedetto XV da parte del Museo Vaticano. Antonio Reyna Manescau morì a Roma il 3 febbraio 1937, lasciando un'eredità artistica di grande valore, che continua a essere celebrata e ammirata. La sua abilità nel catturare la luce, il colore e l'atmosfera delle scene che dipingeva lo rende uno dei pittori spagnoli più importanti del suo tempo, la cui opera continua a incantare e ispirare.
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