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Fernando Riblet, noto anche come Ferdinand o Fernand Riblet, fu un pittore italiano nato a Firenze nel 1873 e deceduto nel 1944. La sua vita e la sua arte si inseriscono in un periodo di grande fermento culturale in Italia, caratterizzato da una ricerca stilistica che spaziava dal simbolismo al post-impressionismo, fino alle influenze del Liberty. Riblet perse i genitori in tenera età e trascorse la sua infanzia in un convento di Cappuccini a Galatina e l'adolescenza nell'Ospizio dei poveri di Giovinazzo. Queste esperienze precoci di vita, segnate da una certa solitudine e da un ambiente austero, potrebbero aver influenzato la sua sensibilità artistica e la scelta di temi intimisti nelle sue opere. Dal 1853 al 1855, Riblet fu avviato allo studio della pittura, un'arte che avrebbe segnato profondamente il suo percorso di vita. Giunto a Napoli nel 1855, Riblet iniziò a collaborare con A. Fergola, un'esperienza che gli permise di affinare la sua tecnica e di entrare in contatto con il vivace ambiente artistico napoletano. Tuttavia, la sua vita non fu priva di difficoltà: nel 1857, fu arrestato per errore durante una retata della polizia borbonica e confinato a Piedimonte d'Alife, un evento che lo costrinse a una pausa forzata nella sua attività artistica. Nonostante questi ostacoli, Riblet non smise di dipingere e, a partire dal 1870, la sua pittura assunse una vena più intimistica, evidenziata da tonalità fredde e da una luce omogenea che caratterizzava le sue composizioni. La sua partecipazione all'Esposizione Nazionale di Napoli del 1877 fu un momento significativo della sua carriera: espose alcune delle sue opere più note, tra cui "La messa in casa", "La ruota dell'Annunziata", "Il viatico dell'orfana" e la seconda versione della "Luisa San felice in carcere", tutte opere che riflettevano il suo interesse per la condizione umana e per le scene di vita quotidiana. Riblet fu anche attivo a livello internazionale, inviando le sue opere alle esposizioni di Vienna nel 1873 e di Anversa nel 1885. Questa esposizione internazionale gli permise di farsi conoscere al di fuori dei confini italiani e di confrontarsi con le correnti artistiche europee. Le sue opere sono caratterizzate da una notevole attenzione al dettaglio e da una sensibilità particolare nella rappresentazione delle figure umane e dei paesaggi. Tra i suoi lavori più noti, si ricordano "DUE FIGUREALL'ORIENTALE", "Ponte Santa Trinita", "PAESAGGIO", "PAESAGGIO LACUSTRE CON PESCATORI" e "Veliero", che testimoniano la sua abilità nel catturare l'essenza dei soggetti ritratti e la sua predilezione per scene che evocano atmosfere serene e contemplative. Riblet fu anche conosciuto con il nome di Ferdinand o Fernand, a seconda delle fonti e dei contesti, ma ciò non ha impedito il riconoscimento del suo talento e della sua importanza nel panorama artistico dell'epoca. Le sue opere sono state catalogate e sono oggetto di interesse per collezionisti e appassionati d'arte, come dimostrano le aste e le mostre dedicate alla sua produzione artistica. Nonostante la sua morte nel 1944, l'eredità artistica di Fernando Riblet continua a vivere attraverso le sue opere, che rimangono testimonianza della sua ricerca estetica e della sua capacità di interpretare la realtà con sensibilità e maestria. La sua vita, segnata da eventi personali difficili e da una costante dedizione all'arte, lo rende una figura di spicco nella storia dell'arte italiana dell'Ottocento e del primo Novecento.
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