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Prospero Ricca fu un pittore italiano distintosi principalmente per le sue rappresentazioni di paesaggi innevati, oltre ad aver esercitato la professione di avvocato. Nato nel 1838 a Saluzzo, nel Piemonte, Ricca visse nella sua città natale per tutta la vita, contribuendo a definire il panorama artistico locale con le sue opere evocative e poetiche. La sua formazione artistica si svolse presso l'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, dove affinò le sue tecniche pittoriche e sviluppò un interesse particolare per il paesaggio, che divenne il fulcro della sua produzione artistica. Durante la sua carriera, Prospero Ricca partecipò a numerose mostre, ottenendo riconoscimenti e apprezzamenti sia in Italia che all'estero. Nel 1872, espose a Milano l'opera "Palude", e nel 1877 presentò a Napoli "Dintorni di Torino" e "Paesaggio". Queste prime esposizioni rivelarono il suo talento nel catturare l'essenza del paesaggio piemontese, caratterizzato da atmosfere sottili e da una luce diffusa che avvolge delicatamente le forme. Nel 1880, la sua opera "Il lago d'Arignano ed i suoi castellani a caccia" fu esposta a Torino, seguita dalla partecipazione alla Mostra di Venezia del 1881 con "Nevicata", un'opera che evidenziava la sua capacità di rappresentare la neve non solo come elemento paesaggistico, ma anche come simbolo di silenzio e introspezione. Le successive esposizioni a Roma nel 1883 con "Grappoli d'uva" e l'anno successivo a Saluzzo con "La vedovella (Nevicata)" e "Presso Alpignano" confermarono la sua reputazione di pittore di paesaggi innevati, un genere che lo appassionava particolarmente e che seppe interpretare con sensibilità e originalità. Altre opere degne di nota includono "Povero parroco (Nevicata)", "Inverno", e "Convento in Liguria", esposte rispettivamente nel 1887 a Venezia e nel 1888 a Bologna. Queste tele, insieme a molte altre, dimostrano la varietà dei soggetti trattati da Ricca, che spaziavano dai paesaggi innevati a scene pastorali, vedute marine e lacustri, sempre caratterizzate da una profonda vena poetica e da un'attenta osservazione della natura. Prospero Ricca non fu solo un pittore di paesaggi, ma anche un avvocato, dimostrando così una versatilità e una capacità di bilanciare interessi diversi. La sua doppia carriera è un esempio della complessità del personaggio, capace di navigare con successo nel mondo dell'arte e in quello legale. Il fratello minore di Prospero, Pietro Ricca, fu anch'egli un pittore di paesaggi, suggerendo che l'interesse per l'arte fosse una caratteristica condivisa nella famiglia Ricca. Tuttavia, fu Prospero a lasciare un'impronta indelebile nel panorama artistico dell'epoca, grazie alla sua capacità di trasmettere emozioni e atmosfere attraverso la rappresentazione del paesaggio. Prospero Ricca morì nel 1895, lasciando un'eredità artistica di grande valore. Le sue opere continuano a essere apprezzate per la loro bellezza e per la sensibilità con cui interpretava la natura e i suoi cambiamenti. Ricca è ricordato come uno dei pittori italiani più significativi del suo tempo, capace di catturare l'essenza del paesaggio piemontese e di trasformarlo in arte. La sua vita e il suo lavoro rimangono un esempio di dedizione all'arte e di profondo amore per la natura, elementi che hanno contribuito a rendere le sue opere immortali.
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