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Martín Rico y Ortega, nato il 12 novembre 1833 a El Escorial, nei pressi di Madrid, è stato un pittore spagnolo di paesaggi e vedute urbane, riconosciuto come uno degli artisti più importanti della seconda metà del XIX secolo in Spagna e apprezzato anche a livello internazionale, in particolare in Francia e negli Stati Uniti. La formazione artistica di Rico iniziò nella sua città natale, dove studiò presso la prestigiosa Real Academia de Bellas Artes de San Fernando. Qui fu allievo di Jenaro Pérez Villaamil, primo professore di pittura paesaggistica dell'Accademia e noto esponente del Romanticismo. Le prime opere di Rico risentono dell'influenza di questo stile, ma già in questa fase iniziale si poteva intravedere la sua predilezione per la pittura en plein air, che lo accompagnerà per tutta la vita. Nel 1860, grazie a una borsa di studio governativa, Rico si trasferì a Parigi per approfondire i suoi studi. In Francia, venne a contatto con gli artisti della Scuola di Barbizon, in particolare con Charles-François Daubigny, da cui trasse ispirazione per le sue rappresentazioni della campagna francese e svizzera, caratterizzate da uno stile realista. La guerra franco-prussiana del 1870 costrinse Rico a lasciare la Francia e a fare ritorno in Spagna. Accettò l'invito del suo amico e collega Marià Fortuny a trasferirsi a Granada, dove si unì a un gruppo di artisti che includeva anche il pittore Ricardo de Madrazo. Questo periodo fu particolarmente felice e produttivo per Rico, che sotto l'influenza di Fortuny iniziò a sviluppare un senso della luminosità e del colore che avrebbe caratterizzato le sue opere future. Il 1873 segnò una svolta nella carriera di Rico con la scoperta di Venezia, città che lo affascinò profondamente e che divenne la musa ispiratrice di molte delle sue opere più emblematiche. Da quel momento fino alla sua morte, trascorse ogni estate, ad eccezione di una, nella "Città della Luce", dipingendo le sue scene veneziane en plein air, spesso da una gondola ancorata a un canale o dalla finestra della sua stanza nel quartiere Dorsoduro. Rico si inserì nel gruppo di artisti internazionali attratti dalla città lagunare, tra cui Édouard Manet, Claude Monet, John Singer Sargent e Pierre Renoir. In particolare, strinse amicizia con il pittore peruviano Federico del Campo, con il quale talvolta lavorò insieme alle vedute veneziane, molto richieste dai viaggiatori dell'epoca. Le opere di Rico sono caratterizzate da una tecnica raffinata, abilità nel disegno delle superfici lucide e un uso pieno del colore, che rispondeva ai gusti del mercato europeo di quegli anni. Le sue vedute panoramiche di Venezia, in particolare, ebbero un grande successo e contribuirono a consolidare la sua fama. Martín Rico y Ortega morì a Venezia il 13 aprile 1908, all'età di 74 anni, e fu sepolto nel cimitero di San Michele sull'omonima isola. La sua eredità artistica continua a essere celebrata e le sue opere sono esposte in importanti musei e collezioni in tutto il mondo, tra cui il Museo del Prado a Madrid e il Meadows Museum a Dallas. La sua vita e la sua arte sono state oggetto di numerose mostre e pubblicazioni, che testimoniano il suo contributo duraturo al mondo dell'arte paesaggistica e alla tradizione della veduta.
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