La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Emilio Rizzi ( Cremona 1881 - Brescia 1952). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Emilio Rizzi fu un pittore italiano nato a Cremona il 5 maggio 1881 e deceduto a Brescia il 22 dicembre 1952. La sua vita e la sua arte si intrecciano con la storia e la cultura di diverse città italiane e con l'effervescenza artistica di Parigi all'inizio del XX secolo. Rizzi mostrò una precoce inclinazione per il disegno e, nel 1895, si iscrisse all'Accademia di Brera a Milano, dove fu allievo di Cesare Tallone e Giuseppe Mentessi. Questi maestri furono fondamentali per la sua formazione e lo influenzarono profondamente. Durante i suoi anni di formazione, Rizzi fu esposto anche alla cultura scapigliata, che rimase un punto di riferimento costante nella sua opera. Nel 1903, grazie al pensionato Fanny Ferrari di Cremona, Rizzi poté compiere un viaggio di studio a Roma, dove frequentò l'Accademia di Belle Arti e fu allievo di Antonio Mancini, con cui instaurò un rapporto profondo. L'impatto con il maestro si rifletté nelle tele romane di Rizzi, caratterizzate da una pennellata vibrante e da intense accensioni cromatiche e luministiche. La sua permanenza a Roma fu anche l'occasione per esordire alla "Promotrice" con il dipinto "Caino e Abele" e per vedere un suo quadro, "Mestizia", acquistato dalla Galleria d'Arte Moderna di Roma. In questo periodo, Rizzi si interessò anche al divisionismo e all'Arte Sociale, influenzato dalla presenza di artisti come Giacomo Balla. Nel 1909, Rizzi si trasferì a Parigi, dove fu influenzato dal lavoro di Giovanni Boldini e divenne noto come ritrattista dell'alta borghesia parigina. A Parigi, Rizzi espose ai Salon des Independants e ottenne una medaglia d'oro alla I Esposizione d'Arte di Cremona nel 1910. L'anno successivo partecipò alla Mostra Internazionale d'Arte di Roma. Durante il suo soggiorno a Parigi, Rizzi sposò Barbara, con la quale ebbe una figlia, Miretta, nata nel 1917 in circostanze drammatiche. Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Rizzi fu arruolato nell'artiglieria da campagna e, al termine del conflitto, si trasferì a Corchiano, vicino Civita Castellana, dove si dedicò alla pittura di paesaggi. Nel 1921, Rizzi si trasferì a Brescia per seguire gli affari di famiglia, ma continuò la sua attività artistica. Acquistò una casa in piazza Loggia, dove allestì un nuovo studio. In questi anni, Rizzi divenne il ritrattista più celebre della città e continuò a esporre le sue opere, tra cui la grande tela "La Messa al Campo", che rifletteva i ricordi della guerra. Rizzi fu anche uno dei fondatori dell'Associazione Artisti Bresciani e insegnò nell'Associazione Artistica di cui era socio fondatore. Nel dopoguerra, fondò la scuola dell'Associazione Arte e Cultura, che divenne l'odierna A.A.B. Nel 1952, tenne una mostra personale per i cinquant'anni della sua attività di pittore. Emilio Rizzi morì a Brescia il 22 dicembre 1952, colto da malore nel suo studio mentre era intento a dipingere. La sua eredità artistica è stata riconosciuta e celebrata in diverse mostre commemorative e le sue opere sono conservate in musei e collezioni private. La figlia Mietta ha donato un nucleo di opere al Museo civico Ala Ponzone di Cremona, arricchendo il patrimonio museale che documenta l'attività dell'artista nella sua città natale.
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