La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Pietro Ronzoni ( Sedrina 1781 - Bergamo 1862 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Pietro Ronzoni fu un pittore italiano nato a Sedrina, Bergamo, il 28 novembre 1781. La sua formazione artistica iniziò all'Accademia Carrara di Bergamo, dove fu allievo di Giuseppe Diotti, un pittore di rilievo dell'epoca. La sua educazione artistica proseguì a Roma, dove si trasferì nel 1800 all'età di diciannove anni. A Roma, Ronzoni entrò in contatto con figure di spicco dell'arte come Antonio Canova e Angelica Kauffmann, e fu introdotto al paesaggista Luigi Campovecchio di Mantova, sotto la cui guida perfezionò la sua arte. Durante il suo soggiorno romano, Ronzoni strinse amicizia con numerosi artisti, tra cui Pelagio Palagi, Martin Verstappen e Hendrik Voogd. Dopo la morte del suo maestro Campovecchio, divenne seguace e amico di François Marius Granet, un altro influente pittore dell'epoca. Queste relazioni furono fondamentali per la sua crescita artistica e per la formazione del suo stile pittorico. Ronzoni ritornò a Bergamo nel 1809, dove iniziò a lavorare come scenografo e a produrre vedute urbane e paesaggi. Questi lavori, pur essendo dipinti dal vero, erano ancora influenzati dall'ideale classico. La sua abilità e reputazione crebbero rapidamente, e fu nominato professore all'Accademia Carrara, dove Giuseppe Diotti era direttore e amico intimo. Nel 1815, Ronzoni si trasferì a Verona, dove visse fino al 1824 come ospite del conte Giovan Battista di Persico. A Verona, si affermò come un pittore paesaggista di successo, attirando una clientela colta e internazionale. Il suo stile inizialmente influenzato dalla scuola francese di pittura di paesaggio, subì un'evoluzione verso un approccio più atmosferico a partire dal 1840, caratterizzato dall'adozione di pennellate morbide e nebulose. Questo cambiamento stilistico fu influenzato dai modelli di Giuseppe Canella e dalla pittura innovativa di Piccio. Nonostante il suo successo, Ronzoni evitò sistematicamente le mostre di Brera e partecipò solo alla Prima Esposizione Italiana tenutasi a Firenze nel 1861. Si ritiene che volesse evitare il giudizio delle commissioni giudicatrici e temesse il confronto con i colleghi. La maggior parte delle sue opere si conserva in collezioni private, soprattutto in Lombardia e nel nord Italia. Ronzoni fu anche un viaggiatore, che si spingeva in cerca di ispirazione in Piemonte, Val d'Aosta e Svizzera. Tra i suoi allievi si annoverano Costantino Rosa e Andrea Marenzi. Anche se si dedicò anche alla realizzazione di ritratti ufficiali, non smise mai di portare avanti la sua ricerca in campo paesaggistico. Le sue opere sono caratterizzate da una luce morbida e da un disegno accurato e preciso, che riflettono l'influenza di autori come Poussin. I suoi paesaggi, spesso costruiti attraverso masse di colore più che per sottili velature, mostrano un aggiornamento stilistico e un'accezione ideale del paesaggio classico, dove tutto rientra in un ordine ben preciso. Pietro Ronzoni morì a Bergamo il 29 aprile 1862, lasciando un'eredità artistica significativa e un'impronta indelebile nella pittura paesaggistica italiana dell'Ottocento. La sua vita e la sua opera sono testimonianza di un artista che, pur essendo profondamente radicato nella tradizione classica, seppe evolvere e adattarsi alle correnti artistiche del suo tempo, mantenendo sempre una qualità elevata e un'estetica raffinata.
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