La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Domenico Roscio ( Favria Canavese 1832 - Torino 1880 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
La Galleria d'arte Ponti seleziona e tratta i migliori quadri dell'artista. Su richiesta forniamo stime e valutazioni gratuite, comunichiamo i prezzi, le quotazioni e i valori attuali di mercato. Acquistiamo opere in tutta Italia
Se siete interessati a COMPRARE o VENDERE opere dell’artista, contattateci subito. Se desiderate vendere o ricevere una valutazione delle opere: Inviateci una foto frontale del quadro, una del retro e una della firma. Indicateci inoltre le dimensioni dell’opera. Informateci sulla provenienza d’acquisto dell’opera e su ogni genere di documentazione disponibile (ricevute d’acquisto, certificati di autenticità, pubblicazioni). Un nostro operatore vi risponderà in giornata. Garantiamo massima riservatezza ed estrema professionalità. Potete inviare le foto tramite WHATSAPP TRAMITE MAIL[email protected]
Tel. (+39) 066871425
un nostro esperto vi risponderà in giornata.
Se invece desiderate acquistare opere del pittore: Contattateci e segnalateci la vostra richiesta. Vi informeremo sulle opere disponibili. Offriamo anche la possibilità di iscrivervi alla nostra NEWSLETTER, tramite la quale sarete informati all’inizio di ogni mese sulle ultime acquisizioni della Galleria d’arte.
RISPOSTE IMMEDIATE – TRATTATIVE RISERVATE
La rapidità della transazione e l'immediatezza del pagamento rappresentano da sempre i nostri punti di forza.
Domenico Roscio fu un pittore italiano nato a Favria nel 1836 e deceduto a Torino nel 1880. La sua formazione artistica si svolse presso l'Accademia Albertina di Torino, dove si diplomò e dove in seguito avrebbe anche insegnato. La sua carriera espositiva si concentrò principalmente nella città di Torino, dove partecipò a tutte le Promotrici e alle mostre del Circolo degli Artisti dal 1856 al 1875. Roscio si specializzò nella veduta prospettica, un genere che gli permise di esprimere la sua abilità nel rappresentare spazi architettonici e paesaggi con una precisione e una chiarezza notevoli. Nonostante fosse profondamente radicato nella tradizione, Roscio non rifiutò del tutto l'innovazione, anzi, nel corso della sua carriera, si avvicinò a una modalità compositiva più agile e ariosa, che si tradusse in una declinazione più naturalistica e sciolta del paesaggio. Questo approccio gli permise di gestire sapientemente i piani compositivi, creando visioni nitide e precise, sia negli interni di edifici che in soggetti storici. Oltre all'attività pittorica, Roscio fu anche molto attivo nel campo della letteratura artistica e della critica, collaborando con diversi periodici e riviste. La sua passione per l'insegnamento lo portò a fondare la Scuola Femminile Professionale Municipale, dove insegnò pittura industriale applicata a diversi materiali, come la porcellana, il cristallo e lo smalto. Queste tecniche si affiancarono alla più diffusa pittura ad olio, per la quale era prevalentemente conosciuto. Tra le sue opere più note, si ricorda la "Veduta di Roma dal Pincio", dipinta nel 1863 e presentata alla XXII Esposizione della Società Promotrice delle Belle Arti di Torino. Quest'opera fu venduta per 3000 lire, una cifra considerevole per l'epoca, che testimonia il successo e il riconoscimento che Roscio ricevette in vita. Il dipinto è attualmente conservato nei Musei Reali - Palazzo Reale di Torino. Roscio partecipò anche a esposizioni nazionali, come quella di Parma del 1870, dove presentò vedute alpestri, tra cui "Il piano di Breil" e il "Versante italiano del Cervino e del S. Teodule". Inoltre, eseguì una raccolta di vedute per Amedeo di Savoia, tra cui l'"Interno della Palazzina di Stupinigi". Tra le sue ultime opere esposte alle Promotrici torinesi prima della morte, si ricordano "L'Inaugurazione della Basilica di Superga" e "Al Maurizio". La sua pittura, inizialmente caratterizzata da un'impostazione tradizionale che comprendeva l'utilizzo di quinte architettoniche o naturalistiche e una trattazione limpida, evolvette nel tempo verso una dimensione più emozionante e lirica. Questo cambiamento ammorbidì la rigida impostazione geometrica delle sue prime opere e riflette una chiara propensione verso il crescente naturalismo che si stava sviluppando nel paesaggio piemontese moderno. Domenico Roscio fu un artista che seppe coniugare la fedeltà alla tradizione con l'apertura verso nuove tendenze artistiche. La sua opera rappresenta un importante contributo alla pittura paesaggistica e prospettica dell'Ottocento italiano, e il suo insegnamento e le sue collaborazioni con il mondo della critica e della letteratura artistica ne fanno una figura di spicco nel panorama culturale del suo tempo. La sua morte prematura a soli quarantaquattro anni non gli impedì di lasciare un segno indelebile nella storia dell'arte piemontese e italiana.
CARLA ACCARDI
FRANCO ANGELI
GIACOMO BALLA
ALIGHIERO BOETTI
AGOSTINO BONALUMI
ANTONIO BUENO
ENRICO CASTELLANI
GIORGIO DE CHIRICO
FORTUNATO DEPERO
PIERO DORAZIO
TANO FESTA
GIOSETTA FIORONI
LUCIO FONTANA
PINOT GALLIZIO
RENATO MAMBOR
ACHILLE PERILLI
MICHELANGELO PISTOLETTO
ARNALDO POMODORO
MARIO SCHIFANO
GIULIO TURCATO