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Lemmo Cesare Rossi-Scotti, nato il 24 febbraio 1848 a Perugia e deceduto il 23 dicembre 1926 a Roma, è stato un pittore italiano noto principalmente per le sue rappresentazioni di scene di battaglia, eseguite in uno stile tardo-romantico. La sua formazione artistica iniziò sotto la guida di Tommaso Minardi, un'esperienza che influenzò profondamente il suo stile e la sua tecnica pittorica. Rossi-Scotti si distinse per la sua abilità nel catturare l'intensità e il dramma delle battaglie, un genere che gli valse l'ammirazione e le commissioni da parte della famiglia reale. Tra le sue opere più significative si annoverano "Perrone a San Martino", "Ultimi ora" e "Una Ninfa nei boschi". Quest'ultima, in particolare, ottenne un riconoscimento importante, ricevendo una medaglia d'argento all'Esposizione Internazionale di Nizza e una medaglia d'oro all'Esposizione Umbra. Il suo talento non si limitò alla creazione di opere originali; Rossi-Scotti fu anche un abile copista, come dimostrano le sue riproduzioni degli affreschi di Pinturicchio negli Appartamenti Borgia, commissionate dal Kensington Museum. Nel 1894, realizzò una riproduzione degli affreschi nella Sala del Cambio a Perugia per lo stesso museo. Le sue opere furono esposte in numerose mostre, tra cui l'Esposizione di Torino del 1880, dove presentò "Carica delle guide a Mazambano" e "Saroia!", e l'Esposizione di Milano del 1881, dove espose "Ricordi militari". La sua produzione artistica non si limitò alle scene di battaglia; Rossi-Scotti esplorò anche temi mitologici e letterari, come dimostrano le sue opere "Silvia e Satiro", "Tasso, Aminta" e "La Ninfa dei boschi", esposte a Milano nel 1883. Inoltre, alla Mostra di Roma dello stesso anno, presentò "Il colonnello Bolegno ferito nel caricare alla testa del 14° reggimento fanteria nella giornata di San Martino". Il riconoscimento del suo talento lo portò ad essere nominato in numerose Accademie Nazionali e a diventare membro della società artistica "In Artes Libertas", con sede a Roma, che includeva artisti del calibro di Vincenzo Cabianca, Onorato Carlandi e Giuseppe Cellini. La vita di Rossi-Scotti fu segnata da un notevole successo professionale, che gli permise di acquisire il titolo di Conte di Montepetriolo e di acquistare un castello medievale nei pressi di Perugia, trasformato poi in una villa. Questo cambiamento rifletteva il suo status elevato e il successo raggiunto nel campo dell'arte. Le sue opere sono state oggetto di numerose aste e la sua influenza si estende oltre la sua produzione pittorica. Rossi-Scotti ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo dell'arte, non solo come pittore ma anche come figura di spicco nella cultura artistica del suo tempo. La sua eredità continua a essere apprezzata dagli amanti dell'arte e dai collezionisti, e le sue opere sono ricercate per la loro qualità e la loro importanza storica. In conclusione, Lemmo Rossi-Scotti è stato un artista che ha saputo interpretare con maestria e passione la storia e la mitologia, trasformando le sue tele in finestre sul passato e sull'immaginario collettivo. La sua vita e la sua opera rimangono un esempio di dedizione e di talento nel panorama artistico italiano tra Ottocento e Novecento.
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