La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Francesco Rovetta ( Brescia 1849 - 1932). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Francesco Rovetta fu un pittore italiano nato a Brescia il 13 luglio 1849 e deceduto nella stessa città il 10 aprile 1932. La sua vita e la sua arte si inseriscono nel contesto culturale e artistico dell'Italia post-unitaria, un periodo di grandi cambiamenti sociali e di fervente attività artistica. Rovetta crebbe in una famiglia agiata, il che gli permise di dedicarsi all'arte senza la pressione di dover vendere le sue opere per vivere. Questa libertà finanziaria influenzò profondamente il suo approccio all'arte, che per lui rappresentava un arricchimento personale piuttosto che una professione. Nonostante ciò, le sue opere sono oggi considerate rare e molto apprezzate dal mercato dell'arte. La formazione artistica di Rovetta fu in gran parte autodidatta, ma tra gli anni Venti e Quaranta del XIX secolo ebbe come maestro il pittore Modesto Faustini. Questa guida influenzò notevolmente il suo stile e la sua tecnica. Rovetta è anche descritto come fratello spirituale di Francesco Filippini, un altro importante artista bresciano dell'epoca. Nel corso della sua carriera, Rovetta si dedicò principalmente al quadro di genere e al paesaggio, dimostrando un tocco delicato e una colorazione luminosa. Fu anche un abile acquarellista. Tra le sue opere più note, si ricordano "Il Lago di Ledro", un paesaggio dipinto nel 1875, e i quadri "Madonna" e "Desinare disturbato", presentati alla Mostra Nazionale di Roma nel 1882. Quest'ultimo ricevette l'elogio dello stesso Faustini. Nel 1887, alla Mostra del Castello Sforzesco di Milano, Rovetta espose "Idillio mistico", un'altra delle sue opere significative. Altre menzioni degne di nota sono "Richiamo mattutino del capraio" e "Lo studioso". La sua abilità nel ritrarre la vita quotidiana e i paesaggi naturali gli permise di catturare l'essenza della vita rurale e urbana del suo tempo. A Brescia, Rovetta lasciò un segno indelebile con gli affreschi decorativi che realizzò nella chiesa di San Giacomo, considerati la sua opera più imponente. La sua produzione artistica fu così prolifica che alla mostra della pittura bresciana del 1934, due anni dopo la sua morte, furono esposte numerose sue opere, tra cui "Ritratto della moglie giovane", "Angolo rustico" e "Armonioso disordine". Rovetta lasciò interloquire nella sua pittura influenze lombarde, echi della macchia toscana e della pittura di luce dell'impressionismo. Questa fusione di stili e tecniche rifletteva la sua ricerca artistica, che era costantemente in evoluzione e caratterizzata da un desiderio di esplorare nuove modalità espressive. Nonostante la sua importanza nel panorama artistico italiano, Francesco Rovetta rimane una figura relativamente poco conosciuta al grande pubblico. Tuttavia, la sua eredità vive attraverso le sue opere e il suo contributo alla storia dell'arte italiana. Le sue opere sono state oggetto di studi e mostre, e la sua vita e il suo lavoro continuano ad essere esplorati da storici dell'arte e collezionisti. La collezione delle sue opere rimane in gran parte custodita dai suoi discendenti, che hanno mantenuto vivo il suo ricordo e hanno contribuito a preservare il suo patrimonio artistico. La sua arte, che ha attraversato quasi un secolo di storia italiana, rimane un testimone silenzioso ma eloquente di un'epoca di transizione e di un artista che ha saputo interpretare e rappresentare il suo tempo con sensibilità e maestria.
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