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Luigi Rubio, noto anche come Louis Rubio, fu un pittore italiano che visse tra il XIX secolo, distinguendosi per la sua versatilità stilistica e per la sua capacità di spaziare tra diversi generi pittorici. Nato a Roma tra il 1797 e il 1808, Rubio si formò presso l'Accademia di San Luca, dove si distinse vincendo il prestigioso premio Canova. La sua formazione artistica proseguì all'Istituto di Belle Arti di Parma, dove ottenne un riconoscimento per il suo dipinto "Priamo ai piedi di Achille". Questo successo fu seguito da un altro importante premio a Roma per l'opera "Il Samaritano". Rubio si trasferì poi a Parigi, dove la sua arte ricevette ulteriori onorificenze e commissioni. Nel 1836, espose un'opera che raffigurava il matrimonio di Salvator Rosa sul letto di morte, guadagnandosi una medaglia d'oro e numerose commissioni per il Museo di Versailles, allora in fase di apertura da parte di Re Luigi Filippo. A Parigi, Rubio dipinse anche per la cappella russa e per la chiesa della contessa Malacoska, oltre a vincere medaglie d'argento alle esposizioni di Alençon e Boulogne sur-Mer per i suoi ritratti. Durante la sua permanenza in Francia, Rubio incontrò Harriet de Boinville, una vedova ben collegata che ospitava frequentemente raduni sociali per rivoluzionari e intellettuali italiani. De Boinville tentò, senza successo, di usare la sua influenza sociale per convincere il governo francese a commissionare un dipinto di Rubio. Una lettera scritta da Claire Clairmont, sorellastra di Mary Shelley, menziona sfavorevolmente Rubio, evidenziando la difficoltà di un artista straniero di ottenere riconoscimenti in Francia. Rubio si sposò nel 1846 con Vera de Kolgrivoff, una pianista russa che aveva studiato sotto Frederic Chopin. Nel 1849, Papa Pio IX lo elevò al rango equestre nell'ordine di San Silvestro e in seguito fu nominato cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Nel 1870, divenne professore all'Accademia di Belle Arti di Firenze e nel 1862, il suo autoritratto fu aggiunto alla sala dei pittori nella Galleria degli Uffizi a Firenze. Fu anche premiato da Abdülmecid I, per il quale Rubio realizzò un ritratto mentre si trovava a Istanbul. Rubio viaggiò anche in Russia, dove dipinse un ritratto dello zar Alessandro II, e le sue opere furono richieste in tutta Europa. Tra i suoi lavori più noti, si ricordano il "Ritratto del pittore Alexandre Calame", conservato a Ginevra, "La raccolta delle arance", e "Cristo, San Pietro e San Paolo" per la chiesa cattolica di Mosca. Il suo "Autoritratto" è esposto nella Galleria degli Uffizi a Firenze. L'artista ricevette numerose onorificenze straniere e pontificie e fu professore in molte accademie. Le sue opere sono state vendute in aste d'arte, raggiungendo prezzi che variano a seconda delle dimensioni e del medium dell'opera d'arte. Rubio morì a Firenze il 2 agosto 1882, lasciando un'eredità artistica che continua a essere apprezzata e studiata. La sua vita fu segnata da successi e riconoscimenti, ma anche da sfide, come la difficoltà di affermarsi in un contesto straniero e la competizione con artisti locali. Nonostante ciò, la sua arte ha attraversato i confini nazionali, influenzando e ispirando generazioni di artisti e collezionisti. Luigi Rubio rimane una figura significativa nella storia dell'arte italiana, un artista che ha saputo coniugare il rigore neoclassico con la passione romantica, lasciando un'impronta indelebile nel panorama artistico del suo tempo.
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