La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Simone Salassa ( Montanaro Canavese 1863 - Ivrea 1930). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Simone Salassa, nato a Montanaro Canavese, Torino, nel 1863 e deceduto a Ivrea, Torino, nel 1930, è stato un pittore piemontese che ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico italiano, specialmente per i suoi paesaggi del Canavese e le sue vedute locali. La sua vita e la sua opera si intrecciano strettamente con la regione del Piemonte, dove ha trascorso gran parte della sua esistenza, catturando con maestria e sensibilità i paesaggi e le atmosfere della sua terra natale. Nonostante le informazioni sulla sua formazione artistica siano scarse, è noto che Salassa abbia subito l'influenza di Antonio Fontanesi, un altro illustre pittore piemontese, soprattutto nella rappresentazione lirica e al tempo stesso realistica del paesaggio piemontese. Questa influenza è evidente nella capacità di Salassa di trasmettere non solo la bellezza visiva del paesaggio, ma anche l'emozione e l'atmosfera che esso evoca. Salassa si è distinto anche per l'adozione della tecnica divisionista, particolarmente nelle sue vedute valdostane di inizio Novecento. Questa tecnica, che prevede l'uso di tocchi di colore puro affiancati per creare l'effetto di luce e ombra, ha permesso a Salassa di esplorare nuove possibilità espressive e di conferire ai suoi paesaggi una vibrante intensità luminosa. Oltre ai paesaggi, Salassa si è dedicato anche a scenette di genere, spesso trattate con la stessa tecnica divisionista e caratterizzate da un gusto bozzettistico. Queste opere rivelano un interesse per la vita quotidiana e per le storie aneddotiche, che Salassa ha saputo raccontare con umorismo e sensibilità. La carriera di Salassa ha avuto inizio a Torino nel 1898, e da allora ha partecipato a numerose mostre importanti, tra cui la Biennale di Venezia del 1901 e la Quadriennale di Torino del 1902. Le sue opere sono state esposte anche all'Esposizione di Milano del 1906, testimoniando il riconoscimento e l'apprezzamento del suo talento da parte del pubblico e della critica. Nonostante il successo, Salassa ha scelto di vivere una vita lontana dai riflettori, dedicandosi con passione alla pittura e all'insegnamento dell'arte nel capoluogo del Canavese. Questa scelta di vita rispecchia il carattere umile e riservato dell'artista, che ha sempre preferito la tranquillità della sua terra natale al tumulto delle grandi città. Dopo la sua morte nel 1930, l'opera di Salassa ha continuato a essere celebrata e studiata, con mostre commemorative che ne hanno riconosciuto il contributo significativo alla pittura paesaggistica italiana. Nonostante il tempo trascorso, i suoi paesaggi del Canavese rimangono una testimonianza vivida e affascinante della bellezza della natura e della capacità dell'arte di catturarne l'essenza. In conclusione, Simone Salassa è stato un artista di grande talento e sensibilità, capace di interpretare e trasmettere la bellezza dei paesaggi piemontesi con una voce unica e personale. La sua opera, caratterizzata dall'uso innovativo della tecnica divisionista e da un profondo legame con la terra natale, continua a essere una fonte di ispirazione per artisti e appassionati d'arte, testimoniando l'importanza e l'attualità del suo contributo al panorama artistico italiano.
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