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Enrico Sartori fu un pittore italiano nato a Parma il 4 febbraio 1831 e deceduto nella stessa città il 25 ottobre 1889. La sua arte si concentrò principalmente su soggetti di genere, ritraendo spesso scene di vita contadina, ma si distinse anche per le sue rappresentazioni di scene di battaglia e parate militari. La sua formazione artistica iniziò presto, all'età di 13 anni, quando si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Parma. Qui studiò sotto la guida di Giuseppe Boccaccio e, successivamente, di Luigi Marchesi. Durante i suoi anni accademici, Sartori si distinse per il suo talento, vincendo un primo premio nel 1858 per il suo dipinto "Pontaccio di Valera". Questo successo gli valse una borsa di studio che gli permise di viaggiare a Roma, dove poté approfondire i suoi studi e confrontarsi con le correnti artistiche dell'epoca. Al suo ritorno a Parma nel 1859, Sartori iniziò a dipingere principalmente scene rurali, ma sviluppò anche una notevole abilità nella rappresentazione di scene militari, grazie anche alla sua esperienza diretta durante le Guerre di Indipendenza italiane. La sua produzione artistica fu prolifica e ricevette ampio riconoscimento durante la sua vita. Nel 1870, Sartori partecipò con successo all'Esposizione Nazionale di Parma, dove presentò ben nove dipinti. Tra questi, opere significative come "La fiera di Bestiame nel campo di Marte in Parma", "La raccolta del fieno", "Veduta del Ceno presso Varsi", "Manovra dei Lancieri Novara nella piazza d'armi di Parma", "Strada maestra San Michele in Parma nel carnevale 1870", "Ritirata dalla Russia del 1812", "Veduta presa dal torrente Parma", "Mercato dei Bozzoli nel Cortile della Pilotta in Parma", "Manovra dei Lancieri Nizza nella piazza d'armi di Parma" e "Manovra di sciaboli del reggimento Lancieri Nizza nella piazza d'armi di Parma". Le sue opere furono esposte anche in altre città italiane, come Torino nel 1880 con "Passeggiata di cavalleria Monferrato vicino a Parma", a Milano nel 1881 con "Manovra di cavalleria" e "Passeggiata del settimo infanteria", e a Firenze nel 1882 con "Manovra di cavalleria Monferrato" e "Istruzioni militari". A Milano, nel 1883, espose "Amore allo studio" e un "studio dal vero", mentre a Torino nel 1884 presentò "Manovre tattiche" e "Cavalleria Monferrato in piazza d'armi di Parma". Sartori fu un artista che seppe coniugare la tradizione pittorica classica con le nuove tendenze realiste. Nei suoi paesaggi, spesso si nota un progressivo abbandono del descrittivismo minuzioso in favore di una visione più sciolta e spontanea, pur mantenendo un ordine scenografico classico. Questo approccio si riflette anche nelle sue composizioni militari, dove l'artista esprimeva accenti veristi. La sua abilità nel rappresentare la luce e l'atmosfera dei paesaggi emiliani è particolarmente apprezzata. Sartori era solito eseguire schizzi en plein air, catturando momenti di vita quotidiana e paesaggi naturali o urbani, che poi trasformava in opere più elaborate nel suo studio. Nonostante la sua dedizione alla pittura di paesaggio, Sartori non trascurò altri generi. Le sue scene di genere, in particolare quelle militari, mostrano un'attenta osservazione della vita e delle attività umane, con una particolare attenzione ai dettagli e alla composizione. Enrico Sartori morì a Parma nel 1889, lasciando un'eredità artistica significativa che continua a essere apprezzata e studiata. Le sue opere sono conservate in collezioni pubbliche e private e continuano a essere oggetto di interesse per collezionisti e appassionati d'arte.
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