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Giulio Aristide Sartorio fu un pittore e regista cinematografico italiano, nato a Roma l'11 febbraio 1860 in una famiglia di artisti. Il nonno Girolamo, di origine novarese, era uno scultore specializzato nella produzione di copie dalla statuaria antica, mentre il padre Raffaele era anch'egli scultore e pittore. Sartorio ricevette i primi insegnamenti artistici in ambito familiare e proseguì la sua formazione presso l'Accademia di Belle Arti di Roma. La sua carriera artistica iniziò presto, e già a diciannove anni possedeva il proprio studio. Nel 1883, Sartorio presentò un'opera simbolista all'Esposizione Internazionale di Roma, segnando l'inizio di una lunga e fruttuosa carriera. Stringeva amicizie influenti, tra cui quella con il poeta Gabriele D'Annunzio, e si associava con pittori e fotografi della campagna romana. La sua arte fu premiata con una medaglia d'oro all'Esposizione Universale di Parigi del 1889, e nel 1893 incontrò i Preraffaelliti in Inghilterra, un'esperienza che influenzò profondamente il suo stile. Sartorio partecipò alla prima Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia nel 1895 e insegnò all'Accademia di Belle Arti di Weimar dal 1896 al 1898. Il suo periodo di maggiore notorietà arrivò all'inizio del XX secolo, quando realizzò affreschi decorativi per importanti esposizioni e palazzi, tra cui il Palazzo Montecitorio a Roma. Durante la Prima Guerra Mondiale, Sartorio si arruolò volontario, venne ferito e fatto prigioniero, ma fu liberato nel 1917 per intervento di Papa Benedetto XV. Negli anni '20, viaggiò estensivamente in Medio Oriente, Giappone e America Latina, e divenne membro dell'Accademia Reale Italiana. Tra le sue opere più famose si annoverano "Diana di Efeso e gli schiavi", "La Gorgone e gli eroi" e un fregio nel Palazzo Montecitorio. Collaborò anche con D'Annunzio nella rivista "Il Convito" e diresse il film "Il mistero di Galatea" nel 1919, con protagonista sua moglie Marga Sevilla, che aveva studiato recitazione con Eleonora Duse. Sartorio fu anche un appassionato letterato, collaborando con numerose testate giornalistiche e riviste. La sua vita privata fu segnata da un matrimonio annullato con Julie Bonn e da una relazione dolorosa con Marga Sevilla, dalla quale ebbe una figlia che non vide fino al 1925. I suoi ultimi anni furono dedicati a mostre e viaggi, fino alla sua morte a Roma il 3 ottobre 1932. La sua eredità artistica è ricca e variegata, comprendendo dipinti, affreschi, illustrazioni e persino opere cinematografiche. Sartorio è ricordato per il suo contributo al simbolismo e per la sua capacità di fondere influenze classiche e moderne nella sua arte. Le sue opere sono esposte in musei e collezioni in tutto il mondo, testimoniando il suo talento e la sua importanza nel panorama artistico italiano e internazionale.
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